Criptovaluta cinese, cos’è e come funziona lo yuan digitale

Pubblicato da Roberto Rais -

Continuano i passi in avanti per la criptovaluta cinese, la versione di Pechino di una valuta digitale sovrana, che possa consentire il pagamento elettronico con valuta digitale (DCEP), e che sarà utilizzata per simulare le attività bancarie quotidiane, compresi i pagamenti, i depositi e i prelievi da un portafoglio digitale.

Una volta lanciata la criptovaluta cinese, i consumatori potranno scaricarew un’applicazione di portafoglio elettronico autorizzata dalla People’s Bank of China (PBOC), che collegheranno poi a una carta di pagamento bancaria per iniziare a pagare o ricevere yuan digitali utilizzando un telefono cellulare con i commercianti.

Il denaro proveniente dal conto bancario collegato verrebbe convertito in contante digitale su base individuale. Esiste anche un’opzione che non richiede un conto bancario per detenere e condurre transazioni nello yuan digitale, generando così uno strumento autonomo dal proprio rapporto con l’istituto di credito.

Inoltre, a differenza di altre piattaforme di pagamento online già comunemente utilizzate in Cina, tra cui Alibaba’s Alipay e Tencent’s WeChat Pay, il sistema DCEP supporta le transazioni di pagamento anche senza connessione a Internet. La funzione chiamata “touch and touch” permette infatti a due utenti di toccare semplicemente i loro dispositivi mobili insieme per effettuare un trasferimento, senza lasciare traccia del pagamento a terzi o al sistema bancario.

Perché la Cina vuole avere una propria valuta digitale?

La versione cinese di una moneta digitale sovrana è destinata a rivoluzionare la capacità delle autorità di regolamentazione di controllare il sistema finanziario e di pagamento della nazione, poiché i funzionari acquisiranno più potere per monitorare in che modo il denaro viene utilizzato dai cittadini.

In teoria, dunque, dopo il lancio dello yuan digitale, non ci sarà nessuna transazione che le autorità di regolamentazione non saranno più in grado di scorgere, e tutti i flussi di denaro saranno completamente tracciabili. La banca dati all’interno della quale saranno tracciate le operazioni può infatti essere controllata in tempo reale.

Non solo. Una mano d’aiuto nei confronti di questo progetto potrebbe darlo la pandemia da coronavirus, un catalizzatore per accelerare i pagamenti contact less a causa del timore che le banconote possano trasmettere Covid-19. Anche la percezione degli standard igienici e dei costi legati all’emissione di contante cartaceo potrebbe essere migliorata con l’adozione delle valute digitali.

Il potenziale lancio di una valuta digitale da parte della Cina è poi anche in linea con la sua iniziativa politica di punta per internazionalizzare lo yuan e migliorare lo status di valuta di riserva se il sistema di pagamento DCEP prevede pagamenti transfrontalieri per l’uso all’interno dell’e-commerce da parte di altri Paesi. Rispetto al contante cartaceo, lo yuan digitale ridurrebbe i costi di transazione per le imprese e i residenti in altre nazioni.

Molti economisti, tuttavia, sono scettici sul fatto che l’impatto dello yuan digitale possa diffondersi significativamente oltre i confini nazionali senza riforme ufficiali per allentare la convertibilità del tasso di cambio dello yuan.

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Quando la Cina ha iniziato a pianificare la sua valuta digitale sovrana?

Negli ultimi anni, numerosi Paesi hanno valutato l’opportunità di emettere monete digitali della banca centrale, ma solo la Cina e la Svezia si sono spinti fino a condurre dei test. Entrambi i Paesi hanno visto scomparire rapidamente l’uso del contante fisico a causa dell’elevato tasso di penetrazione degli smartphone e quindi dei pagamenti elettronici.

La PBOC ha iniziato ad esplorare il concetto di moneta virtuale nazionale nel 2014 con il successo delle piattaforme di e-commerce Alibaba, Tencent e Baidu. Le transazioni mobili hanno raggiunto i 347 trilioni di yuan (49 trilioni di dollari) nel 2019, pari a quattro pagamenti su cinque.

Il Digital Currency Research Institute della banca centrale, che si occupa dello sviluppo e della sperimentazione della valuta digitale, è stato inaugurato nel 2017, quando ha invitato le principali banche commerciali statali e altre istituzioni influenti a contribuire alla progettazione del sistema DCEP.

Nel dicembre 2019, il direttore dell’istituto, Mu Changchun, ha poi dichiarato che la nuova moneta digitale sovrana sarà “una forma digitale dello yuan“, non ci saranno speculazioni sul suo valore e non avrà bisogno del supporto di un paniere di valute, secondo la Shanghai Securities News ufficiale.

Quali sono le differenze tra lo yuan digitale e Bitcoin

Lo yuan digitale cinese è gestito privatamente dalla PBOC all’interno di un sistema centralizzato, che è l’esatto opposto della maggior parte delle altre forme criptovalute, che sono invece progettate per decentralizzarsi.

Le valute virtuali come Bitcoin operano sotto una rete informatica pubblica e decentralizzata, basata su una tecnologia a catena di blocchi o di contabilità distribuita, che esiste al di fuori del controllo di un’autorità centrale. È dunque la stessa community, ovvero l’insieme dei nodi del network, a verificare le transazioni della moneta digitale

Il sistema DCEP non utilizza la tecnologia blockchain, aumentando la presenza della PBOC nel sistema finanziario e il rischio di interferenze politiche. Teoricamente, il maggiore potere conferito alla PBOC dal DCEP le permetterebbe di avere un maggiore controllo sul volume totale della massa monetaria in funzione delle condizioni economiche.

Il DCEP, tuttavia, opera attraverso un sistema operativo a due livelli. La PBOC rilascia il DCEP alle banche commerciali e ad altre agenzie operative commerciali senza utilizzare blockchain, ma ai finanziatori e alle altre agenzie è permesso di utilizzare la tecnologia per distribuire lo yuan digitale al pubblico.

Quando sarà lanciata la moneta digitale sovrana della Cina?

La Cina non ha annunciato un calendario ufficiale per il lancio ufficiale del suo sistema DCEP, ma si specula sempre più sul fatto che sarà offerta al pubblico nel 2020.

Un primo sguardo alla valuta digitale è già emerso in aprile, quando è trapelata una schermata di una versione di prova sviluppata dalla Agricultural Bank of China. Le prove dello yuan digitale sono poi iniziate in queste settimane in quattro città – Shenzhen, Suzhou, Chengdu e la zona di Xiongan vicino a Pechino – che saranno poi ampliate con programmi pilota nelle sedi delle Olimpiadi invernali del 2022 a Pechino e a Zhangjiakou di Hebei.

I test e le prove dello yuan digitale saranno effettuati in piccole transazioni e condotti in “ambienti chiusi” che non influenzeranno le operazioni commerciali delle aziende coinvolte.

Ma il Digital Currency Research Institute della Banca Popolare Cinese ha sottolineato che queste versioni di prova e applicazioni non sono definitive e non “significano che la moneta digitale sovrana della Cina sia ufficialmente lanciata”.

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