5 criptovalute da tenere d’occhio se volete iniziare a fare trading

Pubblicato da Roberto Rais -

A parte un finale d’anno che ha destato dalle illusioni tutti coloro che pensavano che la crescita delle quotazioni delle criptovalute fosse una strada a senso unico, il 2017 è stato sicuramente un esercizio da ricordare per il settore delle valute virtuali, salite alla ribalta della cronaca non senza ampi scetticismi, e ora attese da un 2018 di grandi sfide. Ma che cosa accadrà nei prossimi mesi?

Abbiamo cercato di individuare 5 note criptovalute sulle quali potrebbe essere utile concentrare i propri sforzi finanziari, condividendo con voi qualche utile spunto per poter investire con maggiore consapevolezza. Pronti?

Bitcoin

Investire in Bitcoin
Bitcoin

Naturalmente, non potevamo che cominciare con Bitcoin, la criptovaluta più nota e più capitalizzata al mondo. Valuta in grado di “trainare” l’intero mercato al rialzo o al ribasso (quanto accaduto a dicembre ne è un’ennesima dimostrazione), i bitcoin hanno vissuto un 2017 di straordinaria crescita e di consuete polemiche.

Gli osservatori (e buona parte della sua community) lamenta l’inefficienza del suo codice, troppo lento e farraginoso da poter permettere alla criptovaluta di poter essere utilizzata anche come mezzo comune di regolamento, oltre che di investimento speculativo. E proprio tali contrasti all’interno della sua community hanno favorito alcuni fork, come quello (hard) che ha fatto nascere Bitcoin Cash.

Per quanto concerne il 2018, riteniamo che Bitcoin andrà a confermare il suo ruolo di strumento di investimento speculativo, grazie alle ottime performance passate e alla straordinaria volatilità di cui può dotarsi. Difficilmente però Bitcoin andrà a ergersi come principale criptovaluta “di scambio”. Ne deriva che il suo futuro è ancora piuttosto incerto, ma le attuali quotazioni potrebbero reggere, permettendo alla valuta virtuale (che, ricordiamo, è un bene “finito”, poiché le nuove emissioni sono già programmate) di poter consolidare una nuova fase di maturazione.

Bitcoin Cash

bitcoin-cash

Come abbiamo anticipato qualche riga fa, Bitcoin Cash è nato da Bitcoin attraverso un hard fork, una modifica del codice piuttosto evidente, che ha determinato una non retrocompatibilità del nuovo software con il vecchio.

La caratteristica principale del Bitcoin Cash è anche la motivazione per cui si è dato seguito (con successo) al fork: cercare di contenere la lentezza congenita di cui Bitcoin è contraddistinto.

A ben vedere, effettivamente, Cash ha una velocità nettamente migliore del suo parente, anche se siamo ancora lontani dalle prestazioni del sistema tradizionale, in cui i pagamenti avvengono in termini quasi reali.

Ma quali sono le prospettive del Bitcoin Cash nel corso del 2018? A nostro giudizio sono piuttosto buone, almenote a giudicare dalle prestazioni dalla sua nascita e dalle opinioni dei principali esperti in materia, che ritengono come il Cash possa affiancarsi a Bitcoin come mezzo di investimento, ma superandolo di efficacia come mezzo di regolamento.

Proprio in tal senso, però, il suo punto di forza potrebbe essere anche quello di debolezza. Se Cash non si dimostrerà in grado di mantenere le aspettative come mezzo di pagamento, e lamenterà ancora ampi margini di ritardo rispetto ai sistemi tradizionali, potrebbe veder svanito quello che è attualmente il suo stimato valore aggiunto.

Ethereum

Investire in ethereum
ethereum

Ethereum è probabilmente la principale concorrente di Bitcoin. E anche se Ethereum è più giovane e meno capitalizzato della sua collega più nota, è comunque una delle criptovalute più note e più in grado di reggere la ribalta cui è salito, grazie anche a tassi di crescita piuttosto straordinari.

Peraltro, Ethereum è anche uno dei principali indicati a essere introdotta all’interno dei circuiti ufficiali grazie a un codice che viene ritenuto piuttosto solido e performante.

D’altronde, la stessa criptovaluta è semplicemente il risultato di un sistema molto più ampio, che permette a tutti i soggetti di costruire contratti in maniera sicura, a prescindere dall’esistenza di intermediari. Un’innovazione che non è certamente passata inosservata e che potrebbe avere immediate implicazioni nel campo finanziario, amministrativo, e non solo.

Per quanto concerne il 2018, le prospettive di Ethereum sembrano essere abbastanza buone, per quanto soffra di una certa interdipendenza dal Bitcoin.

Segno che, probabilmente, Ethereum non è ancora pronta per vivere di luce propria: il prossimo anno potrebbe però permettere alla criptomoneta di fruire di una completa autonomia…

Litecoin

Litecoin
Litecoin

Litecoin è una delle criptovalute di prima generazione più note e apprezzate. Nata oltre sei anni fa, ha una discreta capitalizzazione e può godere di un tasso di sviluppo davvero di rilievo.

Il codice alla base della valuta virtuale ricalca – tecnicamente – quello della concorrente più nota, così come le modalità di estrazione di nuova valuta.

Tuttavia, rispetto a Bitcoin si possono vantare alcuni vantaggi distintivi, come ad esempio una migliore velocità delle transazioni, grazie anche al fatto che i blocchi di cui si compone la blockchain sono più piccoli. Anche il mining è (per il momento!) più semplice.

Nel 2017 la criptovaluta è andata piuttosto bene, e nel 2018 potrebbe replicare queste ottime prospettive.

Ripple

Ripple
Ripple

Ripple è probabilmente una delle “next big thing” più acclamate in circolazione, tanto che per moltissimi esperti è lei la criptovaluta che sarebbe opportuno mettere prioritariamente nel mirino nel corso del 2017.

Il merito di questa “elezione” è nella particolare tecnologia su cui si basa Ripple, parzialmente diversa da Bitcoin & co. Ripple può infatti basare la sicurezza delle sue transazioni sui Ledger, elementi che consentono di effettuare le transazioni in pochi secondi, come le valuta trdizionali.

Un grande vantaggio competitivo che permette a Ripple di elevarsi non solamente come strumento di investimento quanto anche – e soprattutto – come intermediario di scambio e di regolamento.

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