Voto Brexit, la sterlina potrebbe rafforzarsi sull’euro

Pubblicato da: Roberto Rossi - il: 18-01-2019 9:05

Il Parlamento britannico ha respinto l’accorso su Brexit proposto dal primo ministro Theresa May ma, in fondo, i mercati non hanno reagito con gravi scossoni. “Merito”, se così si può dire, del fatto che il rifiuto da parte della Camera dei Comuni era ampiamente previsto, anche in tale entità della sconfitta, talmente significativa da rendere quanto accaduto la peggiore disfatta parlamentare per un governo britannico negli ultimi 100 anni.

Ma cosa significa questa sconfitta? Che cosa succederà ora? E che impatto ci sarà sul Forex e, in particolar modo, sulla sterlina?

Innanzitutto, stando allo scenario più probabile, è ben possibile che Theresa May possa tornare a Bruxelles a chiedere ulteriori concessioni sull’accordo. Bruxelles potrebbe opporsi ma… non troppo, visto e considerato che l’interesse per una Brexit ordinata è reciproco, come peraltro lasciato intendere ultimamente dalla cancelleria tedesca Angela Merkel.

Ad ogni modo, le prossime ore ci diranno sicuramente di più di quel che potrà accadere nelle prossime settimane. May non può offrire nulla di nuovo al proprio Parlamento se prima non lo otterrà esplicitamente da Bruxelles che, però, nel brevissimo termine non dovrebbe compiere alcuna apertura.

Pertanto, almeno nell’immediato, lo scenario più probabile potrebbe essere un’estensione dell’articolo 50, ammesso che gli altri Stati membri dell’UE siano d’accordo. Non tutti i 27 Paesi membri potrebbero essere concordi, ma non è certo impossibile che possano essere trovate delle intese in tal senso. L’ipotesi di una revoca unilaterale dell’articolo 50 è invece poco probabile.

Archiviato quel che accadrà nel breve termine, bisognerà comprendere che cosa succederà nel medio periodo. Per il momento, riteniamo che l’Unione Europea non offrirà al Regno Unito concessioni significative per quanto concerne l’accordo di recesso. Potrebbero esserci ulteriori chiarimenti sulle future relazioni commerciali, ma non si prevede che l’UE rinunci al proprio impegno sui temi più caldi, come la frontiera irlandese, avendole dato tanto peso negli ultimi 18 mesi di negoziati.

Quale evoluzione avverrà, dunque? È molto probabile, e lo sta diventando sempre di più in questi giorni, che si arriverà a un secondo referendum. Ma il nuovo referendum difficilmente sarà una replica di quello già assistito al 2016, considerato che si tratterebbe di riproporre la stessa questione agli elettori che si sono già espressi su questo argomento. È dunque possibile che il nuovo referendum possa vertere sulla scelta delle modalità di uscita, piuttosto che domandare nuovamente ai britannici se intendono o meno uscire.

Tutto ciò, calato sul Forex, andrà a significare che sul breve termine la volatilità della sterlina rimarrà elevata. Nel medio termine, e soprattutto a partire dalla seconda metà dell’anno, però, la sterlina dovrebbe rafforzarsi nei confronti dell’euro. I mercati scommetteranno infatti su una Brexit non troppo dura, che potrebbe pertanto favorire gli asset denominati in valuta britannica.

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