Previsioni Forex 2019, 5 elementi chiave da tenere sotto controllo

Pubblicato da Roberto Rais -

Il 2019 è già iniziato, ma negli occhi gli investitori hanno ancora le scorie del 2018: un anno difficile per chi ha investito sul Forex, e che rischia di proseguire i propri effetti negativi anche nel nuovo anno. Che, in tal senso, tutto sembra essere tranne che aperto alle positive riflessioni.

Ma quali sono i fattori determinanti che potrebbero influenzare il vostro scenario? Per comodità, abbiamo individuato 5 elementi chiave da tenere sotto controllo, che vi suggeriamo di guardare con particolare attenzione.

Guerra commerciale USA – Cina

La questione della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina sembra essersi solo assopita in seguito all’intesa raggiunta con il G20 di Buenos Aires. L’impressione degli investitori è che l’accordo argentino sia solamente una tregua all’interno di una strada molto più intricata.

Il motivo di tale scetticismo è da ricercarsi nella rigidità delle rispettive posizioni. In particolar modo, la Cina non vuole rinunciare alle sue abitudini commerciali (spesso, borderline) che l’hanno condotta all’attuale successo. Gli Stati Uniti, con l’amministrazione Trump ossessionata dal rispetto dell’America First, non accetterà un accordo che lascia lo status quo.

Brexit

La questione Brexit è una questione importante, dinanzi alla quale gli investitori presteranno una crescente attenzione, soprattutto nella prima metà del 2019. Il problema è in questo caso legato alle implicazioni che la decisione avrà: una sorta Brexit, cioè un’uscita del Regno Unito ordinata ed equilibrata, potrebbe esseere positiva per l’economia della zona interessata, mentre un’hard Brexit avrà risultati negativi importanti.

Federal Reserve

Nel 2018 la Federal Resesrve ha rialzato i tassi quattro volte e i suoi funzionari hanno continuato ad agire come falchi sull’economia a stelle e strisce. Una situazione che ha portato ad un aumento delle critiche da parte di Donald Trump, che ha accusato la Fed di lavorare contro la sua agenda.

Nelle ultime settimane, però, qualcosa è cambiato: i policy maker della Fed, compreso il suo presidente, hanno iniziato a parlare di tassi di neutralità, e in un recente discorso si è precisato che effettivamente l’istituto monetario si stesse avvicinando al tasso neutro.

Nel 2019 è molto probabile che i trader presteranno maggiore attenzione alle azioni della Fed sui tassi d’interesse.

Banca centrale europea

Il 2018 è stato un anno difficile per l’Unione europea. La macroregione ha infatti visto una crescita rallentata e alcune turbolenze locali come quelle di Italia e Regno Unito. La BCE ha chiuso a dicembre il suo quantitative easing, e ha precisato che un aumento dei tassi d’interesse non arriverà prima dell’estate, o oltre. I trader farebbero dunque bene a prestare molta attenzione alla BCE, per indicare quando la sua politica comincerà a normalizzarsi.

Petrolio

Il petrolio greggio è sceso ai livelli più bassi dell’anno e… le scelte OPEC non hanno certamente aiutato. In occasione dell’assemblea generale annuale, i membri dell’OPEC hanno deciso di ridurre leggermente la produzione, ma questo per il momento non sembra bastare per equilibrare il mercato su livelli desiderati, considerato che gli Stati Uniti stanno ancora aumentando la produzione.

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