Forex, l’inflazione pesa ancora sui mercati: un commento sui principali cross valutari

Pubblicato da Roberto Rais -

Il dollaro statunitense è salito, ma le major sono rimaste su livelli poco movimentati. L’interesse speculativo ha mostrato alcuni segni di eccitazione, in vista dei dati sull’inflazione statunitense e della decisione di politica monetaria della Banca centrale europea, entrambi previsti per domani, ma nessuno scossone è risultato manifesto, se si eccede – forse – con il fatto che i rendimenti del Tesoro statunitense sono scesi bruscamente, con la scadenza a 10 anni che ha raggiunto l’1,47%.

Le azioni sono invece state scambiate debolmente, con gli indici globali che hanno chiuso in modo misto ma non lontano dai loro livelli di apertura.

Tornando al Forex, la coppia EUR/USD ha raggiunto un picco di 1,2217 ma ha terminato la giornata con modeste perdite intorno a 1,2170. È probabile che la Banca centrale europea mantenga lo status quo e il suo approccio cauto alla politica monetaria, considerato che dalle ultime indiscrezioni non sembra probabile che i policy maker vogliano menzionare il tapering in questa fase iniziale della ripresa economica.

Per quanto concerne gli altri cambi, quello GBP/USD scambia vicino a 1,4100, appesantito dalle rinnovate preoccupazioni sulla pandemia da Covid. L’epidemiologo britannico Neil Ferguson ha detto che il Regno Unito potrebbe vedere una terza ondata paragonabile alla seconda in termini di ricoveri, se non di morti. Il nuovo ceppo Delta, attualmente dominante nel Regno Unito, è ritenuto essere il 60% più trasmissibile di quello Alpha. Il Regno Unito ha riportato oltre 7.500 nuovi casi nelle ultime 24 ore, per quello che è il più grande aumento in un giorno dal 17 febbraio.

Il cambio AUD/USD scambia intorno a 0,7720 mentre USD/CAD è salito sopra 1,2110, mentre le valute legate alle materie prime sono state appesantite dal tono morbido delle azioni. L’oro ha perso un po’ di terreno, terminando la giornata a 1.888 dollari l’oncia, mentre i prezzi del greggio hanno perso terreno, con il WTI che ha terminato la giornata a 69,70 dollari al barile.

La volatilità sul mercato FX è ai minimi da oltre un anno. I dati sull’inflazione statunitense potrebbero riportarla indietro, almeno temporaneamente.

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