Chiusura dei prezzi e trendlines
Massimi e minimi relativi crescenti strutturano una fase rialzista del mercato, al contrario massimi e minimi relativi decrescenti evidenziano un ciclo ribassista dell’andamento dei valori di uno strumento finanziario.
Tuttavia, l’analisi tecnica delle oscillazioni delle quotazioni di un titolo o di una valuta sul mercato “over the counter” sottolinea anche l’importanza della chiusura dei prezzi. Le chiusure infatti confermano o negano la tendenza del mercato. In sintesi una chiusura superiore in modo stabile all’apertura e sopra la metà della candlestik precedente sostiene la direzione bullish del titolo.
Viceversa una chiusura inferiore all’apertura che staziona sotto la metà del range massmo-minimo della candela antecedente e dunque inferiore alla chiusura del time frame precedente, individua una figura tecnica di inversione con probabili implicazioni short delle contrattazioni sul breve periodo.
Massimi e minimi relativi nei movimenti rialzisti o ribassisti del prezzo generano la possibilità di costruire le trendlines sul grafico della piattaforma di connessione alle transazioni finanziarie, e il numero delle volte in cui la trendline viene testata solitamente spiega l’efficacia del supporto e della resistenza dinamiche rappresentabili.
Teoricamente, le aree di supporto e di resistenza dinamiche sono meno efficienti rispetto alle aree statiche significative, ma é il numero dei test che subiscono le trendlines che definisce il loro livello di forza e validità nel respingere il mercato.
Molto spesso, anche a distanza di tempo, le trendlines risultano essere affidabili livelli supportivi o di resistenza ai quali il mercato puntualmente reagisce.
Appuntamento a lunedì su trading blog