Conosciamo le maggiori banche centrali (parte 3/3)

Pubblicato da Luca M -
central_bankBanca del Canada (BoC)
Struttura – Le decisioni di politica monetaria nella banca del Canada sono prese tramite un voto di consenso del Consiglio di Governi, che consiste del governatore della Banca del Canada, il vice governatore più anziano e quattro vice governatori.
Mandato – Mantenere l’integrità e il valore della valuta. La banca centrale ha un target di inflazione tra l’1 e il 3%, ed è riuscita con successo a mantenere l’inflazione in questa banda sin dal 1998.
Frequenza dei meeting – otto volte l’anno

Banca Riserva d’Australia (RBA)
Struttura – La commissione della politica monetaria della Banca Riserva d’Australia consiste del governatore della banca centrale, del vice governatore, del segretario del tesoriere e di sei membri indipendenti nominati dal governo.
Mandato – assicurare la stabilità della moneta, mantenimento della piena occupazione e della prosperità economica e del benessere della popolazione dell’Australia. La banca centrale ha un target di inflazione del 2-3% annuo.
Frequenza dei meeting – Undici volte l’anno, generalmente il primo martedì del mese (ad eccezione di gennaio)

Banca Riserva della Nuova Zelanda (RBNZ)
Struttura – A differenza delle altre banche centrali, il potere di decisione sulla politica monetaria spetta al governatore della banca centrale.
Mandato – mantenere la stabilità dei prezzi ed evitare l’instabilità nelle uscite, nei tassi di interesse e nei tassi di cambio. La RBNZ ha un target di inflazione dell’1.5%. L’impegno in quest’obiettivo è massimo, perché in caso di insuccesso il governatore della RBNZ è tenuto a rassegnare le proprie dimissioni.
Frequenza dei meeting – otto volte l’anno

Riassumendo

Ora che hai un po’ più informazioni sulla struttura, sul mandato e sui grandi player che stanno dietro le principali banche centrali, sei in grado di predire meglio le mosse di queste banche centrali. Per molte banche centrali, il problema principale è il contenimento dell’inflazione. Se l’inflazione, che generalmente è misurata tramite l’indice dei prezzi al consumo, è al di sopra del target della banca centrale, la banca tenderà verso una politica monetaria più stringente. Al contrario, se l’inflazione è molto al di sotto del target, la banca centrale cercherà di allentare la politica monetaria. Combinare le politiche monetarie delle due banche centrali relative alla coppia delle monete è un buon metodo per prevedere la direzione in cui si muoverà la coppia di valute. Se una delle due banche centrali sta aumentando il tasso di interesse mentre l’altra lo sta mantenendo fermo, ci si attende che la coppia si muova nella direzione dello differenza di tasso (escludendo naturalmente altri fattori imprevedibili)
Un esempio perfetto è stato il cambio EUR/GPB del 2006. L’euro ha cambiato improvvisamente il suo modo di rapportarsi alla sterlina. Con i prezzi al consumo al di sopra del target ECB del 2%, si notava che la ECB stava chiaramente aumentando i tassi di interesse ulteriormente. La Banca d’Inghilterra, al contrario, aveva l’inflazione leggermente al di sotto del suo target e la sua economia stava iniziando a mostrare i primi segni di ripresa, quindi rendendo non necessario ogni aumento dei tassi di interesse. Come risultato, nei primi tre mesi del 2006, la BoE era ben incline a prestare denaro con bassi tassi d’interesse. Questo portò ad un gap di ben 200-pip nel cambio EUR/GPB, che è piuttosto inusuale per una coppia di monete che si muove molto poco.


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