I pivot point in una strategia (parte 2/2)
I pivot points ed i propri derivati sono supporto e resistenze potenziali. Ecco un setup tipico che utilizza i pivot point insieme all’oscillatore RSI.
Regole per operare in vendita:
• Identificare una divergenza ribassista in prossimità (tramite l’RSI) di un pivot point oppure R1, R2 o R3 (solitamente su R1).
• Quando il prezzo scende sotto il prezzo il punto di riferimento (sia esso il pivot, R1, R2 o R3) vendere con stop sullo swing high più recente.
• Piazzare il limite (take profit) sul livello successivo, ad esempio se si vende ad R2 piazzare il limite a R1. In questo caso, quella che in precedenza era una resistenza diventa un supporto, e viceversa.
Regole per operare in acquisto:
• Identificare una divergenza rialzista (tramite l’RSI) in prossimità di un pivot point. oppure S1, S2 o S3 (solitamente su S1).
• Quando il prezzo sale nuovamente sopra il punto di riferimento (sia esso il pivot, S1, S2 o S3) acquistare con stop sullo swing low più recente.
• Piazzare un limite (take profit) sul livello successivo, ad esempio se si compra su S2, il primo target sarà S1. In questo caso quello che in precedenza era un supporto diventa una resistenza e viceversa.

I pivot point in una strategia
Un day trader potrà quindi sostanzialmente utilizzare i dati giornalieri per calcolare i pivot points ogni giorno, uno swing trader invece utilizzerà i dati settimanali per calcolarli ogni settimana, un position trader utlizzerà timeframe mensili per calcolarli all’inizio di ogni nuovo mese. La filosofia di questo tipo di trading rimarrà comunque intatta senza essere affetta dal timeframe. Anche se i pivot points danno l’idea di dove potranno verificarsi delle aree di supporto e di resistenza il trader non potrà prescindere dalla sua abilità e dall’essere preparato ad agire nel giusto momento.