Voglia D’Africa – Nuovi spot dove investire

Il potenziale di sviluppo dell’Africa.
Soffermiamoci per prima cosa sulle condizioni macroeconomiche. Se si da un ‘occhiata a come è cresciuto il PIL reale dal 2001 al 2009, in base ai dati di Sociètè Generale, si può notare come questa crescita sia di circa 1,5 punti percentuali superiori a quella dei paesi sviluppati. Non si dimentichi, inoltre, che il 2009 è stato il quindicesimo anno consecutivo di crescita del PIL procapite.
Le ingenti risorse ancora da sfruttare e i cambiamenti in atto in ambito sociale fanno ben sperare nel continuo sviluppo del continente africano.
Concentriamoci ora sull’assetto finanziario della zona. L’Africa ha 28 mercati azionari di cui 11 nati a partire dal 1985. L’incidenza dei listini africani sulla totalità delle borse emergenti è tutt’altro che trascurabile. Infatti, in termini di capitalizzazione, rappresentano l’8-9%. Le differenze tra Nord e Sud Africa, però, risultano importanti: al primo posto si posiziona il Sud Africa con 467,8 miliardi di dollari di capitalizzazione seguito da Egitto (80,2 miliardi), Marocco (68,4 miliardi), Nigeria (37,8 miliardi) e Kenya (13,3 miliardi).
Concentriamoci ora sull’assetto finanziario della zona. L’Africa ha 28 mercati azionari di cui 11 nati a partire dal 1985. L’incidenza dei listini africani sulla totalità delle borse emergenti è tutt’altro che trascurabile. Infatti, in termini di capitalizzazione, rappresentano l’8-9%. Le differenze tra Nord e Sud Africa, però, risultano importanti: al primo posto si posiziona il Sud Africa con 467,8 miliardi di dollari di capitalizzazione seguito da Egitto (80,2 miliardi), Marocco (68,4 miliardi), Nigeria (37,8 miliardi) e Kenya (13,3 miliardi).
Chi ha voglia d’africa?
Maggiore interesse verso i paesi africani è stato mostrato dai colossi europei delle telecomunicazioni e dei beni di consumo e non solo il tradizionale settore delle materie prime.
Per fare alcuni esempi Vodafone ha insediato la propria attività in Africa sub-sahariana, Ghana e Sud Africa mentre France Télécom è presente in molti paesi della zona nord occidentale. Questo è facilmente spiegabile: secondo la Banca Mondiale, negli 11 maggiori paesi africani, il numero di utilizzatori di cellulari è passato ai 13 miioni del 200 ai 235 milioni del 2008, lievitando di circa 20 volte.
Maggiore interesse verso i paesi africani è stato mostrato dai colossi europei delle telecomunicazioni e dei beni di consumo e non solo il tradizionale settore delle materie prime.
Per fare alcuni esempi Vodafone ha insediato la propria attività in Africa sub-sahariana, Ghana e Sud Africa mentre France Télécom è presente in molti paesi della zona nord occidentale. Questo è facilmente spiegabile: secondo la Banca Mondiale, negli 11 maggiori paesi africani, il numero di utilizzatori di cellulari è passato ai 13 miioni del 200 ai 235 milioni del 2008, lievitando di circa 20 volte.
Il settore bancario, ancora poco sviluppato, ha enormi potenziali di crescita e per questo motivo Hsbc e Standard Chartered stanno competendo per acquisire la Nedbank, quarta maggiore banca del Sud Africa.
Il settore dei consumi privati, anche grazie all’espansione della classe media, è destinata a diventare il maggiore driver della crescita del PIL. Non per altro il gruppo americano Walmart non ha nascosto il suo interesse per la Massmarket, terza catena distributiva sudafricana.
Elisa Ghione