La valutazione del rischio di insolvenza ed il ruolo delle agenzie di rating – parte 4

Pubblicato da Luca M -



Una volta raccolte sufficienti informazioni sul soggetto emittente e dopo aver formulato il cosiddetto issuer rating, l’attenzione viene focalizzata sulle specifiche caratteristiche dei prestiti obbligazionari collocati da tale soggetto. In particolare, sono analizzate con attenzione alcune clausole e circostanze che possono condurre ad un innalzamento (notching up) oppure ad un abbassamento (notching down) nella valutazione delle specifiche operazioni creditizie, rispetto alla valutazione attribuibile al prenditore. Sotto il primo profilo contano soprattutto le garanzie collaterali concesse agli obbligazionisti, mentre fra gli aspetti più importanti che possono portare ad un “declassamento” si possono citare:

  •     La presenza di significative quote di debito garantito nel bilancio dell’emittente:in tal caso i nuovi obbligazionisti, a meno di non godere anch’essi di garanzie specifiche, si trovano ad essere meno tutelati in caso di insolvenza dell’emittente e diminuiscono di conseguenza le loro probabilità di recupero del credito;

  •    La presenza di clausole di subordinazione nel prestito oggetto di valutazione: analogamente a quanto detto sopra, i titolari di obbligazioni subordinate si trovano esposti a subire un minor tasso di recupero del credito in ipotesi di insolvenza del prenditore;

  •    L’esistenza di una situazione di subordinazione “strutturale”: per subordinazione strutturale si intende una situazione in cui gli obbligazionisti di una società si trovano di fatto in una situazione di subordinazione rispetto ai creditori di un’altra società. Tipicamente, questo avviene all’interno dei gruppi societari e d è un problema che può toccare gli obbligazionisti di una holding che non svolge un’attività operativa, ma deriva i propri introiti totalmente o principalmente dalle proprie partecipazioni azionarie.

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