INDICIZZAZIONE REALE DELLE OBBLIGAZIONI

Pubblicato da Luca M -
INDICIZZAZIONE REALE
L’indicizzazione viene definita reale quando l’entità dei pagamenti cedolari viene ancorata all’evoluzione di un indice generale dei prezzi oppure al variare del prezzo di un bene specificato. Nel primo caso, si usa comunemente un indice dei prezzi al consumo e l’obiettivo perseguito è una protezione contro l’inflazione: si vuole in pratica evitare un’erosione progressiva del potere di acquisto del flussi di cassa incassati dall’investitore. Nella terminologia anglosassone, infatti, questi tioli sono denominati inflativo-index bonds. Nel secondo caso, invece, l’indicizzazione assume una connotazione più speculativa e si avvicina maggiormente ad una “scommessa” sul valore futuro del bene prescelto. Fra i beni di riferimento utilizzati più frequentemente vi sono il petrolio (oil index bonds) e l’oro (gold-indiex bonds).
Di seguito alcuni dei principali pregi e difetti:

    CONVENIENZA ECONOMICA PER L’EMITTENETE: nelle commissioni a tasso fisso,la remunerazione richiesta dagli investitori incorpora implicitamente una componente volta a coprire l’inflazione futura attesa. Laddove il mercato sovrastimi tale livello di inflazione attesa, l’emittente può trarre vantaggio dall’emissione dei titoli indicizzati alla’andamento dei prezzi.
    COMPLETAMENTO DEL MERCATO: si tratta infatti di struemnti particolarmente adatti a coprire rischi fronteggiati da soggetti con passività a medio-lungo termine legate al livello dei prezzi, quali per esempio:i fondi pensione, gli enti di previdenza sociale e le compagnie di assicurazione.
    INCENTIVO AD UN PIU’ STRETTO CONTROLLO DEL LIVELLO DI INFLAZIONE: Secondo alcuni studiosi, questo dovrebbe indurre una maggiore fiducia nella stabilità dei prezzi e generare una maggiore credibilità della politica monetaria.

Sulla scorta di queste e di altre motivazioni, diversi stati nazionali hanno deciso includere nella loro offerta di titoli anche una struttura contrattuale indicizzata all’andamento dei prezzi. Fra gli altri, L’Italia, gli Stati Uniti, il Canada, il Regno Unito, l’Australia, la Svezia e la Francia. La logica di funzionamento delle emissioni effettuate da questi governi è pressochè analoga.


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