Il valore di rimborso

Come nel caso delle cedole periodiche, il valore di rimborso può essere di entità prefissata, di solito alla pari, oppure indicizzato su base finanziaria, reale, valutaria o azionaria. Spesso il meccanismo di indicizzazione prevede un possibile premio di rimborso che si aggiunge alla restituzione del valore nominale del prestito, garantita all’obbligazionista indipendentemente dall’evoluzione dei parametri di rifermento.
Si tratta comunque di una semplice prassi – tesa a rendere i titoli più accettabili dagli investitori – e non di una previsione che debba essere obbligatoriamente rispettata. Tali emissioni presentano rispettivamente premi di rimborso legati al mercato azionario ed all’andamento di un paniere di fondi comuni di investimento.
Si tratta di due varianti particolarmente in voga nei primi anni del nuovo secolo.
In alcuni casi il valore di rimborso – invece che di essere indicizzato nel senso proprio – può essere dipendente dal verificarsi di un determinato evento, analogamente a quanto già visto parlando dei pagamenti cedolari. Infatti in alcuni credit linked e catastrophe linked, non sono solamente gli interessi periodici a poter essere sospesi nel caso in cui abbia luogo un dato avvenimento, ma si prevede anche una potenziale decurtazione dell’ammontare rimborsato a scadenza.
In alcuni casi il valore di rimborso – invece che di essere indicizzato nel senso proprio – può essere dipendente dal verificarsi di un determinato evento, analogamente a quanto già visto parlando dei pagamenti cedolari. Infatti in alcuni credit linked e catastrophe linked, non sono solamente gli interessi periodici a poter essere sospesi nel caso in cui abbia luogo un dato avvenimento, ma si prevede anche una potenziale decurtazione dell’ammontare rimborsato a scadenza.
Negli anni a cavallo fra nuovo e vecchio secolo – sull’onda del buon andamento dei mercati borsistici – sono stati diffusamente proposti agli investitori obbligazionari di tipo reverse convertible.