Il mercato degli ETF – parte 3

Reddito. Il reddito degli ETF è dato dalle plusvalenze/minusvalenze realizzate più gli eventuali dividendi staccati. Gli ETF possono infatti distribuire periodicamente i dividendi staccati dalle azioni sottostanti o capitalizzarli all’interno del fondo stesso. E’ il regolamento del fondo a stabilire la periodicità dell’eventuale stacco dei dividendi, che generalmente avviene su base annuale, semestrale o trimestrale. Il disallineamento tra le date di stacco dei dividendi delle azioni sottostanti e quelle dell’ETF è gestito mantenendo una piccola percentuale del fondo investita in liquidità. Un ulteriore elemento che incide sul rendimento è la variazione del tasso di cambio nel di ETF su indici denominati in diversa valuta dall’euro.
Costi. Gli ETF presentano diverse tipologie di costi: le commissioni di gestione, le commissioni per al negoziazione in borsa, lo spread denaro – lettera e il tracking error. Le commissioni di gestione, di pertinenza della società di gestione, sono normalmente comprese tra lo 0,10% e lo 0,90% su base annua, mentre le commissioni per la negoziazione in borsa sono applicate dagli intermediari utilizzati per l’acquisto e la vendita degli ETF sul mercato secondario. Le commissioni di gestione sono generalmente più basse rispetto a quelle applicate dai fondi comuni di investimento tradizionali. Gli ETF non prevedono commissioni di entrata, di uscita o di performance.
Per ciascuno strumento quotato sull’ETF Plus è necessaria la presenza di un opratore specialista con obblighi di quantità e di spread. La presenza di un operatore specialista assicura un livello minimo di liquidità ad ogni strumento quotato riducendo, ma non eliminando, il costo implicito rappresentato dallo spread denaro – lettera (bid – askspread). Il tracking error rappresenta un ulteriore costo implicito sostenuto dagli investitori.
Gli ETF sono strumenti altamente competitivi rispetto ai tradizionali fondi comuni di investimento se ad essere presa in considerazione è la sola commissione di gestione. La struttura dei costi è tuttavia differente e investendo in ETF deve essere pagata la commissione per la negoziazione di borsa e si sostengono i costi impliciti rappresentati dallo spread denaro – lettera e dal differenziale tra il prezzo di mercato e il NAV dell’ETF. Queste tipologie di costi sono assenti nel caso di utilizzo dei tradizionali strumenti del risparmio gestito e il loro impatto può essere rilevante nel caso di investimenti di importo ridotto e di detenzione dei titoli per brevi periodi di tempo.