I futures sulle azioni

I contratti in questione hanno rilevato notevole successo presso i traders per due motivi: la possibilità di ripristinare l’operatività con liquidazione a termine senza perciò dover ricorrere al prestito titoli, e l’opportunità di effettuare un investimento che comporta un limitato impiego di capitale rispetto alla dimensione della posizione. Il vantaggio deriva dalla leva finanziaria implicita è la possibilità di amplificare la performance realizzata; di seguito un esempio potrà chiarire meglio
Si ipotizzi che un investitore compri un future su FIAT (lotto pari 100 e margine del 16%) scadenza 1 mese a 17,20€ Il prezzo di chiusura giornaliero è 17,57€
L’investitore detiene un controvalore di (17,57 € x 100 az.) = 1.757€
Il tutto però solo a fronte di un versamento di margine equivalente di:
(17,57€ x 100 x 16%) = 281,12€
A fine giornata, l’investitore vedrà accreditato sul suo conto un guadagno pari a
[(17,57 – 17,20)] x 100 = 37€
Se l’investitore avesse comprato direttamente le azioni, la performance sarebbe stata solo del 2,11%. In questo caso il meccanismo della leva finanziaria ha semplificato ed ampliato gli effetti positivi dell’investimento: una minima variazione del future si è tradotta in un ottimo guadagno. Tuttavia è opportuno ricordare che l’effetto leva agisce anche in senso opposto, ossia sulle perdite.