Vendite al dettaglio USA – 13 Maggio

Pubblicato da Luca M -
flag_USA_FOREXLa debolezza dell’euro perdura e il nuovo trading range all’interno del quale si è attestato nei confronti del dollaro è tra 1,25 e 1,27. Soglie più elevate sembrano al momento precluse, viste anche le nuove minacce di Moody’s su possibili declassamenti non solo della Grecia, ma anche del Portogallo.

D’altra parte l’indebolirsi della moneta unica potrebbe amplificare alcuni fenomeni che già si sono manifestati con i dati sul Pil del primo trimestre dei Paesi dell’Unione. Mentre si tagliano le stime per l’intero 2010, le prime evidenze del periodo gennaio-marzo si sono rivelate superiori alle attese, con il prodotto interno aumentato dello 0,2% rispetto al periodo precedente. Meglio ancora ha fatto l’Italia, con il suo +0,5% che rappresenta il terzo risultato assoluto, più che doppio rispetto a quello britannico e tedesco (+0,2%).

Letture ancora parziali attribuiscono buona parte di tale risultato al rifiorire delle esportazioni, inevitabilmente legato sì alla ripresa complessiva del ciclo economico, ma anche alla maggior convenienza della valuta europea rispetto a pochi mesi fa quando, per esempio nei confronti del dollaro, valeva abbondantemente oltre il 10% in più.

Se l’Europa esporta, qualcun altro deve importare. A questo punto in molti sperano che siano gli Stati Uniti a farlo, più del previsto. I dati previsti sulle vendite al dettaglio di aprile sono, in realtà, molto poco incoraggianti. Dal +1,9% del mese precedente si dovrebbe passare a un modesto +0,2%, al netto del settore auto le cose dovrebbero leggermente migliorare (+0,4%), ma l’auspicio vero è che il rafforzamento del dollaro rafforzi anche la propensione agli acquisti, contribuendo a rafforzare un trend ormai ben definito che dovrebbe portare in breve tempo il cross principale del forex mondiale al di sotto di 1,25 euro.

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