L’area euro completa giovedì, con la diffusione dei dati sul commercio al dettaglio, il quadro settimanale dei dati sensibili per delineare l’andamento macroeconomico dell’area. Le attese sono per volumi ancora in contrazione su base annua. Si dovrebbe passare dal -0,6% al -0,4% annuo. I dati diffusi all’inizio di marzo, relativi a gennaio 2010 rispetto allo stesso mese del 2009, hanno mostrato contrazioni quasi su tutta la linea. Anche i dati su base mensile non sono stati confortanti. Al cospetto delle vendite al dettaglio di altre economie sviluppate come quelle giapponese e statunitense, l’area euro appare decisamente al palo. Una conferma potrebbe aumentare la pressione già manifestatasi negli ultimi giorni nei confronti della moneta unica.
Che non è stata interrotta, d’altra parte, dai dati sui prezzi alla produzione, più bassi del previsto, su base mensile. Nel mese di febbraio l’indice ha registrato un incremento dello 0,1% su base mensile, rispetto alla variazione positiva dello 0,7 per cento. Il rallentamento era previsto, ma allo 0,2 per cento.
Su base annua invece si è registrato un decremento dello 0,5% più contenuto rispetto al -1,1% registrato a gennaio. Non si può certo pensare, dunque, a mosse della Banca centrale europea che aumentino in tempi brevi il costo del denaro, dato che l’inflazione è sotto controllo ed è la ripresa, casomai, a manifestarsi solo a tratti.
Su base annua invece si è registrato un decremento dello 0,5% più contenuto rispetto al -1,1% registrato a gennaio. Non si può certo pensare, dunque, a mosse della Banca centrale europea che aumentino in tempi brevi il costo del denaro, dato che l’inflazione è sotto controllo ed è la ripresa, casomai, a manifestarsi solo a tratti.
La pressione continua a essere generata, comunque, soprattutto dalla situazione finanziaria degli Stati membri e si manifesta sia nei confronti del dollaro che di altre valute di rilievo nell’ambito del forex. Il trading range all’interno del quale la moneta unica si è mossa dalla seconda metà di marzo è stato, comunque, piuttosto ristretto. Si dovrà probabilmente attendere la prossima settimana per trovare spunti che spostino con decisione, in una direzione o nell’altra, i movimenti degli operatori.