La settimana che inaugura la seconda metà del mese di maggio si è aperta esattamente come la precedente si è chiusa: l’euro perde rapidamente figure e aggiorna i minimi sulle altre principali valute. All’apertura delle Borse europee nella giornata del 17, la moneta unica è scesa a livelli che non toccava da oltre quattro anni sul dollaro, arrivando a quota 1,2232. La convinzione oramai generalizzata è che le misure imposte sui bilanci pubblici dei Paesi periferici avranno inevitabilmente effetti sulla già fragile ripresa del Vecchio Continente.
Il consensus vede un miglioramento dell’indice sulla situazione in corso, che rimarrà comunque ampiamente in territorio negativo, da -39,2 a -32,5. Al contempo si attende un peggioramento in prospettiva, dai 53 punti di aprile ai 47,5 del mese in corso.
L’istituto tedesco produce lo stesso indice anche sulle condizioni dell’economia a livello comunitario. Anche in questo caso è previsto un miglioramento per il dato sulla situazione attuale e un movimento di segno contrario in prospettiva.
Contemporaneamente, in ambito europeo, verranno resi noti i dati sulla bilancia commerciale di marzo, che ancora non dovrebbero risentire appieno del deprezzamento dell’euro, nonché quelli sui prezzi al consumo armonizzati, relativi al mese di aprile. Ne dovrebbe risultare un quadro complessivo che lasci inalterata ancora a lungo la politica espansiva della Banca centrale europea.
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