Andamento euro: bollettino della BCE

Arriva puntuale il bollettino mensile della Banca Centrale Europea, pubblicato oggi e dal quale emerge una situazione al quanto incerta, con l’occupazione in calo e la crescita, tanto attesa, che non sembra voler arrivare. Anche le manovre sull’euro sembrerebbero non aver dato i frutti sperati: la moneta unica, nonostante il taglio dei tassi di interesse, rimane forte e mina la stabilità delle periferie.

PIL UE: CONTRAZIONE DELLO 0,6%

I tecnici della BCE hanno stimato che il PIL dell’eurozona ha registrato un calo dello 0,6% dall’ultimo trimestre dell’anno 2012, dando vita ad un 5º trimestre consecutivo di ribassi.
Le attese degli analisti non sono tuttavia ottimiste, infatti, il PIL della zona euro, nell’arco del 2013, dovrebbe continuare a scendere nella misura dello 0,4%. La discesa, sempre secondo gli analisti, si fermerà nel 2014 con un incremento di 1 punto percentuale, incremento che dovrebbe avvenire anche nell’anno successivo in cui il PIL salita dell’1,6%.

Il clima di fiducia, stando agli indicatori di breve termine indica che la debolezza economica non é certo destinata a finire. Una nota positiva arriva invece dalle stime riguardanti le esportazioni, il settore infatti dovrebbe registrare un rialzo in scia al recupero della domanda mondiale. Sempre secondo gli analisti, l’orientamento di politica monetaria della zona euro dovrebbe riuscire a rafforzare la domanda interna.

Ecco la nota della prefazione del bollettino:

“Il miglioramento osservato nei mercati finanziari dopo l’estate scorsa dovrebbe trasmettersi all’economia reale. Allo stesso tempo, l’attività economica continuerà a risentire degli aggiustamenti di bilancio necessari nei settori pubblico e privato. Nel complesso, nell’area dell’euro l’attività economica dovrebbe stabilizzarsi e recuperare gradualmente nella seconda parte dell’anno.”

RIFORME STRUTTURALI

Al centro dell’attenzione ci sono sempre le riforme strutturali. La BCE invita i governi a non rendere vani gli sforzi fatti sino ad ora e, quindi, a continuare con le riforme strutturali. Ma, nonostante le riforme strutturali, il rapporto debito/PIL della zona euro é passato dall’87.3% al 90.6%.

EURO FORTE NONOSTANTE I TAGLI

La moneta unica sembra non volersi sottomettere alla volontà politica della BCE, nonostante i tagli al tasso di interesse, l’euro continua ad essere apprezzato sul mercato dei cambi rispetto alle principali valute.

RAFFORZAMENTO EURO

euro/Jpy: +6,3%
Euro/dollaro: +1.8%
Euro/franco svizzero: +0,6%
Euro/Dollaro Australiano: +3.1%
Euro/Dollaro Canadese: +1.6%
Euro/Corona Norvegese: +1.9%

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