Riunioni Fed e Bce di luglio: tutto deciso o… quasi

Pubblicato da: Roberto Rossi - il: 19-07-2019 12:26

I mercati finanziari si stanno preparando per il riavvio di una politica monetaria espansiva da parte della Federal Reserve e della Banca centrale europea: un approccio che si sta già “scontando” da diverso tempo, e che potrebbe favorire un ritorno all’appetito per il rischio. Una consapevolezza peraltro confermata dalle ultime dichiarazioni dei rappresentanti federali statunitensi, con il presidente della Fed di New York, John Williams, che ha parlato apertamente del fatto che le banche centrali devono agire velocemente dinanzi ai primi segnali di pericolo, e con il presidente della Fed di St. Louis, Bullard, che ha affermato che un taglio dei tassi di 25 punti base a luglio sarebbe appropriato.

Il vice presidente della Fed, Richard Clarida, ha poi sottolineato come i tagli dei tassi di interesse siano più efficaci se implementati preventivamente, piuttosto che dopo la pubblicazione di dati sconfortanti. Un mix di dichiarazioni che i mercati hanno interpretato in un modo piuttosto chiaro: un semaforo verde alla riduzione del costo del denaro da parte della Fed nella riunione del prossimo 31 luglio.

Per la Fed si tratterebbe dunque di giocare d’anticipo, considerato che per il momento l’economia statunitense è solida, ma che i dati più importanti per i policy maker dell’istituto sono quelli che potrebbero avvicinarsi nel prossimo futuro.

Anche la Banca centrale europea sembra aver aperto le porte per una nuova fase di espansione monetaria, con il consiglio direttivo dell’Eurotower che si riunirà giovedì. Per gli esperti di Commerzbank Draghi avrebbe intenzione di sorprendere il mercato annunciando un taglio dei tassi di interesse di 20 punti base.

Tuttavia, nel contempo, è probabile che l’istituto introduca un sistema di tassi su più livelli per poter mitigare gli effettivi negativi sulle banche. Una ripresa del quantitative easing viene infine ritenuta probabile solamente se l’economia dell’Eurozona dovesse entrare in recessione, provocando nuovi timori di deflazione.

Per Barclays, infine, è probabile che giovedì prossimo la Bce prepari il terreno per un profondo pacchetto di allentamento monetario che arriverà però nel mese di settembre.

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