Forex Settembre 2016: come investire sulla sterlina

Pubblicato da Luca M -

La sterlina appare in graduale recupero, e la ragione principale di questo ritrovato stato di forma sembra essere ricercata unicamente in relazione agli efficaci interventi della Bank of England, con l’istituto monetario d’oltre Manica che ha attivamente cercato di contrastare i prevedibili effetti negativi del referendum del 23 giugno 2016. La Brexit non sembra dunque aver determinato gli scossoni temuti e anche se il tema rimane al centro dell’attenzione dei principali governi mondiali (se ne è parlato in abbondanza al non remoto G20 di Hangzhou, dove sono state avanzate le richieste alla premier May di evitare il più possibile l’isolamento della Gran Bretagna verso la UE, scongiurando le conseguenze commerciali che ne deriverebbero), buona parte dei timori sembrano essere ricondotti su più miti consigli.

sterlina

Sterlina in recupero

Come anticipato, grazie alle mosse della BoE la sterlina è riuscita a recuperare gradualmente il terreno perso nelle settimane precedenti, con “toccata” sul minimo del 4 agosto: la moneta inglese era infatti crollata dopo il volto sulla Brexit, e la Bank of England aveva conseguentemente, deciso di intervenire sui mercati infondendo maggiore fiducia nei confronti della divisa britannica attraverso un mix di azioni dirette e indirette (con queste ultime che sono state favorite dalle prime, valutato che gli interventi monetari della BoE hanno contribuito a migliorare il panorama dei dati macro e, di qui, la fiducia sull’economia britannica).

Si tenga ora conto che la BoE si riunirà nel brevissimo termine per poter comprendere se sia il caso o meno di varare altre misure: nella valutazione delle varie opportunità in capo all’istituto monetario britannico, riteniamo sia molto più probabile che la BoE decida di attendere ancora un po’, al fine di valutare su un più ampio spettro temporale l’efficacia delle proprie misure. D’altronde, le frecce all’arco di Carney & co. non mancano di certo: il governatore lo ha ribadito nel corso di alcune recenti audizioni, sottolineando come il rischio di una recessione economica britannica, proprio in virtù dell’interventismo della BoE, si sia radicalmente diminuito, e che pertanto la view sul futuro sta divenendo gradualmente più serena.

Vediamo ora, più nel dettaglio, come si sono evoluti i vari cambi.

Euro Sterlina

L’euro / sterlina si è confermato come il cambio valutario che meglio di altri può esprimere le reazioni del mercato all’esito del referendum inglese dello scorso 23 giugno e, di conseguenza, l’esito delle azioni della Bank of England. Recentemente, il minimo della sterlina contro euro è stato toccato in coincidenza delle azioni della Banca centrale, mentre nel corso dell’ultimo mese si è verificato un recupero graduale e quasi continuo, complici anche i dati macro in miglioramento. Rispetto alla moneta unica europea, l’indebolimento della sterlina rimane quindi un fenomeno di minore persistenza, che è mitigato nel breve periodo da alcune scelte che non sono andate a supporto dell’euro. Per quanto concerne le evoluzioni del cambio, è prevedibile un passaggio intorno a 0,82 – 0,83, senza particolari scossoni, fermo restando parentesi di fuoriuscita del range, per quanto concerne il punto di approdo a 12 mesi.

Sterlina Dollaro

Il cable è tornato in area 1,34. A giovare a tale evoluzione è stata da una parte l’azione di recupero della sterlina, a sua volta supportata dalle azioni della BoE e dalla pubblicazione di alcune statistiche macro in miglioramento, dovute principalmente al tempismo e all’efficacia delle scelte dell’istituto monetario britannico, di cui si è già detto più volte nelle scorse righe. Dall’altra parte, però, il cambio si è così evoluto anche per “colpa” del dollaro statunitense, in fase di deprezzamento a causa della debolezza dei dati macro degli ultimi tempi, che hanno spostato in avanti le probabilità di un rialzo dei tassi della Federal Reserve non al FOMC del 21 settembre (ipotesi comunque ancora sulle scrivanie del board), né a quella di inizio novembre (a causa del contestuale passaggio delle elezioni presidenziali USA) ma forse a quella di metà dicembre. Nel breve termine, in un clima di costante attesa per il via libera al rialzo dei tassi, in grado di bissare quello di dicembre 2015, il mercato sta orientando il cambio sterlina / dollaro a 1,29-1,31 nel breve termine, per poi riportarlo intorno a 1,40 a 12 mesi e a 1,45 a 24 mesi.

Sterlina Yen

Alla BoE va riconosciuto il grande merito di aver agito prontamente per cercare di contrastare i temuti effetti della Brexit, e di averlo fatto anche a discapito della sterlina, cercando di contribuire per lo più al miglioramento dello stato dell’economia del Paese. Di contro, come dovrebbe essere noto a tutti i nostri lettori più attenti, la Bank of Japan non sembra certo tollerare questo rafforzamento della propria sterlina, con la valuta giapponese che tende a sovraperformare nelle fasi di avversione al rischio, elevandosi al proprio ruolo di safe haven. Nonostante tale scenario, le parole del governatore Kuroda, secondo cui nuove misure di stimolo non sono da escludersi, non sembra abbiano fornito un adeguato convincimento al mercato sulle prossime mosse dell’istituto monetario giapponese.

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