Forex Settembre 2016: come investire sul franco svizzero

Pubblicato da Luca M -

La Banca centrale svizzera ha mantenuto lo stesso livello dei tassi di interesse di riferimento, rispettando quelle che erano le attese della vigilia. Migliorano tuttavia i dati di riferimento macroeconomico (dall’inflazione alla crescita): non sufficiente, però, a modificare la guidance, che cerca di conservare la dovuta attenzione sull’evoluzione dei cambi, al fine di evitare un eccessivo apprezzamento della valuta locale.

franco-svizzero

Tassi. Nella riunione tenutasi ieri (nello stesso giorno di quella, sicuramente più mediaticamente attraente, della Bank of England), la Banca centrale svizzera (SNB) ha deciso di mantenere i tassi sui depositi a vista invariati al -0,75% e il target range sul libor a tre mesi invariato tra -1,25% e -0,25%. La decisione era attesa dal mercato, con una ristretta minoranza di analisti che attendevano invece una variazione di tale livello dei tassi. Dunque, almeno sotto tale profilo, nessuna informativa degna di nota è stata diramata dall’istituto monetario.

Nuovi interventi. Oltre a mancate novità sul fronte dei tassi, a mancare sono state le novità sul fronte degli interventi di politica monetaria. Al di là di ciò – l’assenza di innovazioni era comunque ben prevedibile – la SNB si è detta inoltre pronta a intervenire sul mercato valutario, se necessario, in modo da rendere meno attraente per gli investitori il franco svizzero, evitandone un eccessivo apprezzamento. È chiaro, infatti, come almeno per il momento la priorità per l’istituto elvetico sia quello di evitare che un franco troppo forte possa nuocere all’economia nazionale o, per lo meno, che possa nuocere in misura ancora più rilevante di quanto non stia già facendo. In tal proposito, la SNB ha indicato da questo punto di vista i tassi d’interesse negativi e il ruolo attivo sul mercato dei cambi come i fattori fondamentali finalizzati a rendere meno attrattiva la valuta domestica, il cui valore è considerato sopravvalutato dalla SNB. Occorrerà solo comprendere se un simile mix potrà esser giudicato come efficace: i dubbi, anche in riferimento al passato, ci son tutti.

Pil. Passando agli aggiornamenti macroeconomici, e con uno sguardo alla propria economia, la Banca ha poi ricordato come il PIL svizzero sia cresciuto rispettivamente dell’1,1% a/a e del 2% a/a nel corso del 1° e del 2° trimestre 2016. La crescita nella seconda parte dell’anno è vista però in decelerazione rispetto a quanto riscontrato nella prima parte dell’anno e, soprattutto, nel secondo trimestre del 2016, in virtù della più accentuata debolezza dell’economia europea. Le previsioni della Banca centrale sono pertanto per una crescita complessiva dell’1,5% a/a per tutto il 2016.

Inflazione. Se l’economia cresce, anche l’inflazione dovrebbe farlo nel breve termine. Sebbene siano peggiorate, rispetto a giugno, le previsioni sull’inflazione nel Paese, la Banca si dice comunque fiduciosa di poter riscontrare una crescita del CPI a/a -0,4% nel 2016, per poi accelerare prevista a +0,2% (contro un +0,3% delle previsioni di giugno) nel corso del 2017, e passare infine da +0,9% a +0,6% nel 2018. L’ultimo dato sul CPI a/a lo vede in riduzione ad agosto dello 0,1%.

Che cosa accadrà. Considerando come base di partenza per una valutazione di massima quel che è avvenuto nel corso del 2015, con una crescita di poco al di sopra dello zero ed un’inflazione negativa per oltre un punto percentuale, la decisione di tagliare i tassi in territorio negativo della SNB ha avuto effetti concretamente positivi sull’economia, che ora ha ripreso a crescere a ritmi sostenuti e vede la propria inflazione convergere verso lo zero. La Banca centrale continua ad indicare la propria volontà di evitare un eccessivo apprezzamento del franco, che ha mantenuto un trend pressoché laterale nel corso di questo trimestre. Un secondario punto di attenzione, peraltro citato nello stesso comunicato, sarà l’osservazione del mercato immobiliare e del credito concesso ai privati: sotto tale profilo, si evidenzia che nel corso del trimestre più recente vi è stato un rallentamento nella crescita dei prezzi delle abitazioni, mentre la concessione di mutui, sempre secondo la SNB, è aumentata a ritmi invariati rispetto a quelli del 1° trimestre. Per poter evitare un deterioramento di tale (precario) equilibrio, la Banca ha citato una possibile revisione dei requisiti di capitale per il sistema bancario quale potenziale leva di intervento.

Prossima riunione. La prossima riunione della Banca è prevista per il 15 dicembre prossimo.

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