EUR/USD in calo sotto 1,1850

Pubblicato da Roberto Rais -

Il cambio euro dollaro scende al di sotto di 1,1850, con il parziale rimbalzo del dollaro USA.

Da un punto di vista tecnico, il recente rimbalzo in prossimità della soglia del 1.1700 supporta le prospettive di ulteriori guadagni, anche se la coppia ha oscillato in un intervallo più ampio nelle ultime tre settimane circa, formando un rettangolo sui grafici a breve termine. Questo rende prudente attendere una pausa sostenuta in entrambe le direzioni prima di posizionare la traiettoria a breve termine del cross.

È anche vero che la coppia sembra ancora pronta a tornare indietro per recuperare la boa del 1.1900 e ritestare i recenti massimi, intorno alla regione del 1.1915. Alcuni acquisti successivi hanno il potenziale per alzare ulteriormente la coppia verso la soglia psicologica chiave 1.2000 con una resistenza intermedia vicino alla regione 1.1975-80.

Dal punto di vista opposto, invece, un eventuale ritiro verso la boa 1.1800 potrebbe ancora essere visto come un’opportunità di acquisto e rimanere limitato vicino al supporto orizzontale 1.1780-75. Detto questo, la mancata difesa del suddetto supporto sembra ora accelerare il ripiegamento verso il supporto del trading range vicino alla soglia del 1.1700. Una svolta convincente sarà vista come un nuovo stimolo per i trader ribassisti e preparerà il terreno per uno scivolamento verso l’area di supporto 1,1625-20. La successiva debolezza al di sotto della tacca 1.1600 potrebbe rendere la coppia vulnerabile per estendere lo slide correttivo verso il test del prossimo supporto principale vicino alla regione 1.1550-40.

Per quanto attiene invece i dati fondamentali, il dollaro USA rimane debole sull’incertezza sul prossimo round delle misure fiscali statunitensi. Infatti, il Congresso ha sospeso i colloqui per il pacchetto di stimolo COVID-19 ed è partito per una pausa di un mese giovedì. Il Senato non tornerà questo mese a meno che i negoziatori non raggiungano un accordo, alimentando le preoccupazioni per la ripresa economica degli Stati Uniti dai danni causati dall’epidemia di coronavirus.

Sul fronte dei dati economici, la seconda stima del Pil dell’Eurozona è arrivata a dimostrare che l’economia ha subito una contrazione del 12,1% nei tre mesi fino a giugno, anche se ha fatto poco per influenzare la moneta comune. Da parte degli Stati Uniti, le vendite al dettaglio mensili sono aumentate dell’1,2% a luglio, contro l’1,9% previsto per la crescita dell’1,9%. Al contrario, le vendite, escluse le auto, sono cresciute dell’1,9% MdM e il Retail Sales Control Group è salito dell’1,4%, entrambe le stime sono risultate migliori. Separatamente, l’indice preliminare del Michigan Consumer Sentiment Index per il mese di agosto è salito a 72,8 rispetto al precedente 72,5, anche se non è riuscito a impressionare i tori in USD.

A parte questo, un’atmosfera positiva intorno ai mercati azionari ha ulteriormente minato il relativo status di rifugio sicuro del biglietto verde e ha continuato a sostenere il modesto rialzo della coppia. Il sentimento di rischio globale è rimasto ben supportato dall’ottimismo per un potenziale vaccino per la malattia altamente contagiosa del coronavirus e ha ricevuto un ulteriore impulso dal rinvio della revisione dell’accordo commerciale USA-Cina. L’incontro era originariamente previsto per sabato e il ritardo lascia intatta la fase uno dell’accordo, almeno per ora, che, a sua volta, ha aiutato la coppia a salire di livello per la quinta sessione consecutiva.

Non ci sono importanti dati economici in movimento del mercato in programma per il rilascio dall’Eurozona e quindi, la dinamica dei prezzi del dollaro potrebbe continuare ad agire come un driver esclusivo dello slancio del cambio nella giornata di oggi.

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