L’ efficacia degli strike sul forex

Pubblicato da Luca M -

trading_blog_2Il mese di novembre, in un autunno 2010 che sarà ricordato come la stagione della conclamazione della guerra valutaria globale, é stato ricco di spunti operativi ed ancora una volta ha dimostrato la forza degli hedge founds negli scambi di valuta .Il supporto del mercato istituzionale collocato a 1,35 ha sostenuto le ultime oscillazioni del 19/11 della moneta unica con un picco di 1,3731.

 

 

A mio avviso, gli scambi avvenuti venerdi 19 novembre sono importanti sotto il profilo dell’esperienza operativa e ne traccio le linee più significative. Solo 24 ore prima il mercato era condizionato dalle news che rimarcavano la crisi del debito irlandese con l’aumento vicino al 9% degli spread sui bond, i rinnovati timori per Spagna, Grecia, Portogallo e per il traballante governo italiano.

Non basta, nella medesima giornata Pechino conferma l’aumento della riserva obbligatoria delle banche ed é prossima all’ annuncio del rialzo dei tassi di interesse,  nonostante ciò la moneta unica sorprende con un colpo di coda a 1,3731.

 

La conclusione che voglio desumere dalla mia veloce ed approssimativa descrizione politico-finanziaria é la seguente: il terzo venerdi del mese, quello che generalmente coincide con la scadenza delle opzioni che hanno come sottostante l’euro- dollaro, si assiste sempre a fortissime speculazioni.

 

Se la quotazione della moneta unica é prossima alla resistenza tracciata dai gestori di fondi molto probabilamente si verificheranno vendite tali da far precipitare l’euro  vicino al supporto realizzato con gli interest sugli strike dell’etf.

Al contrario se la quotazione é prossima al supporto dei large traders, gli istituzionali si adopereranno affinchè il livello di prezzo sia più performante nel rendimento delle opzioni.

 

Quest’ ultimo é il fenomeno a cui abbiamo assistito venerdi 19 novembre; con l’euro a 1,35 gli istituzionali non avevano un profitto significativo,lo potete verificare con il grafico di rischio rendimento di thinkorswim, dunque era necessario dopare l’euro-dollaro. Così, nonostante la situazione congiunturale in europa ed in asia non sia delle migliori ecco che l’euro prima brekka a 1,37 e poi consolida 1,3680 alla chiusura dei mercati americani.

 

Considerate che la tendenza del mercato istituzionale é di avere il 100% del rendimento sui derivati oltre ad altrettanti profitti dal forex; pertanto gli hedge fonds shortano se la quotazione é prossima alla resistenza o incrementano i contratti sullo strike del supporto se il sottostante non é ad un apprezzabile livello di quotazione per il rendimento delle opzioni investite.

 

Appuntamento a domani su forexguida.com

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