Il valore delle azioni: un semplice gioco di prospettiva
Il prezzo di un’azione non sempre rispecchia l’andamento di una data società. Questo accade perché gli investitori tendono a gonfiare il prezzo di aspettative sull’andamento futuro dello stesso. Queste aspettative, se generalmente riconosciute dalla maggioranza degli investitori e/o da chi possiede i capitali più consistenti, modificano il prezzo delle azioni sia per eccesso sia per difetto.
Può quindi capitare che una determinata società o un gruppo di società facenti parte dello stesso settore siano sopravvalutate o sottovalutate in relazione al loro valore reale.

Uno dei casi più recenti di sopravvalutazione è stata l’entrata a wall street del titolo Facebook, inizialmente quotato a 38 dollari oggi ne vale 19. Il problema scaturisce quando il valore intrinseco di una società, che potremmo banalmente definire come la capacità che ha di generare profitti, non corrisponda alla sua capitalizzazione ( valore di tutte le azioni quotate ). Facebook veniva capitalizzato per un valore che superava i 100 miliardi di dollari, ma il suo guadagno non supera il miliardo a trimestre ( dati non ufficiali ). Tra l’altro Facebook non assicura che i profitti attuali possano crescere nel tempo, anzi, molto probabilmente nel corso degli anni Facebook subirà un calo di profitti derivante dall’apertura di altri social network e dalla scarsa fiducia che i contribuenti hanno nel sistema pubblicitario attuato da Facebook.
In sostanza il prezzo di un azione non ne definisce il valore reale, ma tende ad essere un valore definito dalle aspettative degli investitori. Molti trader che basano i propri investimenti su questo concetto, uno tra tutti il terzo uomo più ricco del mondo, Warren Buffet ( 40 miliardi di dollari di patrimonio, statistiche 2010; 20 miliardi di dollari di patrimonio, statistiche 2011 ), hanno fatto la loro fortuna valutando le potenzialità effettive di un’ azienda di generare profitti e confrontando queste potenzialità con il prezzo attuale delle loro azioni. È semplice intuire che se il valore intrinseco di una società è superiore a quello del prezzo delle sue azioni le stesse saranno destinate ad aumentare di valore appena gran parte degli investitori si renderanno conto del valore della società.