Tutto sommato una situazione ancora accettabile perché la Bank of Canada possa permettersi di mantenere l’impegno a tenere il costo del denaro fermo (allo 0,25%) fino a luglio. Dopo di che pare inevitabile un giro di vite sulla facilità di ottenere denaro in prestito. Più che giustificato, se il quadro macroeconomico non dovesse deteriorarsi.
È in questo quadro che, la settimana scorsa, il dollaro canadese, noto come “loonie” per via della gavia (un uccello acquatico) impresso su una faccia della moneta e non di qualche fannullone (altro significato della parola loon), ha ritrovato la parità nei confronti del dollaro. E pare intenzionato a tenersela stretta. Era da quasi due anni che alla moneta canadese non capitava di valere (pur di pochi millesimi) più della “cugina” americana. Nei periodi peggiori della crisi mondiale era arrivata a svalutarsi di circa il 30 per cento.