Partite correnti Australia – 30 agosto

Il numero uno della Fed ha assicurato che il sostegno alla ripresa sarà totale, fino a emettere, se necessario, più carta moneta. In barba ai rischi di inflazione che tale operazione può comportare. La Boj, invece, ha aumentato di 10mila miliardi di yen (da 20 a 30) i propri prestiti a basso tasso al sistema bancario.
I beneficiari di politiche monetarie super espansive sono, naturalmente, le monete più cicliche. Non solo l’euro, ma anche i dollari degli antipodi: neozelandese e australiano. Quest’ultimo, in particolare, che pure si è raffreddato leggermente nei confronti dello yen dopo la delusione per gli interventi giudicati poco efficaci di Tokyo, è atteso a una settimana di ottime performance. Anche nei confronti dei cugini “kiwi”.
Martedì sarà diffuso il dato sul deficit delle partite correnti, previsto in calo nel secondo trimestre da 16,55 a 6,5 miliardi di dollari. L’Australia è uno dei Paesi meno toccati dalla crisi economica in atto ormai da oltre due anni. L’economia “aussie” ha ben resistito e anche per il secondo trimestre è atteso (mercoledì) un buon dato sul Prodotto interno lordo: +0,9% nel secondo trimestre rispetto a quello precedente. Abbastanza, in un quadro generale dove la sfiducia verso le principali economie resta dietro ogni angolo, per fare della moneta di Sidney un’alternativa da tenere particolarmente d’occhio.