Se non si disponesse di mezzi telematici per identificare i volumi intraday, l’unica via sarebbe quella della deduzione pratica; in teoria se il prezzo passa sopra determinati livelli per più e più volte indubbiamente scambia quantità che pur non potendo quantificare posso dedurre ai vari passaggi e ad ogni scambio.
Posso intuire che tanto più si passa sopra determinati prezzi tante più quantità/volumi avrò transato a quei prezzi riuscendo ad identificare le zone di “Volume”. In sostanza la quotazione si genera là dove é presente il maggior denaro scambiato ed il prezzo sulle chart sarà attratto dai volumi importanti di contrattazione. Oggi questa logica é applicata ai volumi con il moderno e preciso “Volume Profile”, e visti gli strumenti di analisi disponibili, è decisamente possibile ed attuabile.
Il limite di questa metodica operativa é il timeframe di brevissimo termine come abbiamo già dichiarato al post del seguente link che illustrava lo strumento informatico dei “Volume Profiles” della piattaforma del broker thinkorswim, https://www.forexguida.com/Trader-Blog/scalping-nel-forex-con-i-futures.html. Infatti già nel medio periodo le zone di volume, sia quelle del picco dei volumi o anche altre, sono aree che si riempiono e si svuotano di “Volume profiles” per le dinamiche del mercato, come news,macro utili societari.
Nelle negoziazioni si creano delle spinte e delle dinamiche che modificano continuamente l’equilibrio delle transazioni, permettendo che le posizioni di medio e lungo periodo si smobilizzino. Queste posizioni non rimangono aperte all’infinito e spesso vengono svuotate di volumi anche molto rapidamente, a volte anche nella stessa giornata.
Per questo ordine di ragioni le quantità di volumi di scambio rimangono un valido indicatore solo per un’ operatività di brevissimo periodo.
Appuntamento a domani su forexguida.com
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