Previsioni Forex 2019, ecco le valute su cui investire secondo ING

Pubblicato da Roberto Rais -

ForexNel suo dossier  ING ha cercato di fare il punto su quali potrebbero essere le previsioni Forex 2019 e, in particolar modo, quali potrebbero essere le valute su cui val la pena puntare attenzione e (e soldi).

Su tutte, una considerazione che non potrà che far piacere a chi vuole investire nel comparto: il 2019 sarà un anno carico di opportunità, grazie al miglioramento in atto nel sistema economico, finanziario e politico, non più dominato dalle incertezze e dalle paure che avevano condizionato gli investimenti passati.

Migliora il clima internazionale

Riprendendo le brevi valutazioni di cui sopra, gli analisti ING evidenziano come l’attuale clima internazionale sia ben lontano da quello sperimentato a cavallo tra il 2016 e il 2017, quando il Forex era stato contraddistinto dalle tensioni legate a quanto avveniva negli Stati Uniti (sebbene in parte ancora oggi tali timori siano persistenti, come ad esempio quelli legati agli effetti della riforma fiscale di Donald Trump).

Il clima è dunque più positivo e maggiormente improntato a un’ottica di fiducia nei nuovi investimenti, grazie anche al fatto che buona parte degli asset ha potuto registrare performance più che positive. Ma in che modo si evolveranno i trend già avviati nel 2017?

Contesto politico meno incerto

Innanzitutto, si può ben osservare come il clima politico sia meno aleatorio del passato. A conferma di ciò, il report ING sottolinea come l’Indice di Incertezza Politica (Global Economic Policy Uncertainty index) GEPU, suggerisca come l’incertezza politica sia diminuita drasticamente negli ultimi anni. Merito, forse, non solamente del fatto che sono sparite alcune paure (come quelle anti-euro in Francia e Germania) quanto anche del fatto che il mercato si sta facendo sempre più resiliente e sempre più pronto a convivere con alcuni punti interrogativi costanti, anche di grandi dimensioni.

Quanto sopra è una buona notizia anche sul fronte degli investimenti, maggiormente incoraggiati da un contesto meno aleatorio e burrascoso. Le incertezze del 2019 sono peraltro ancora presenti, ma riguardano ambiti “secondari” rispetto al fulcro  politico internazionale, come quello italiano, atteso da una delle tornate elettorali più controverse e incerte della sua storia repubblicana.

Continuerà a giocare un ruolo importante anche l’evoluzione di Brexit: tuttavia, anche in questo caso i timori stanno lentamente svanendo, visto e considerato che lo scenario di soft Brexit – quello maggiormente gradito ai mercati – si sta profilando all’orizzonte con discreta convinzione. Attenzione – dall’altra parte dell’Oceano – dalla manifestazione delle elezioni di mid term negli USA, che potrebbero indebolire significativamente l’amministrazione Trump.

Meno liquidità dalle banche centrali

Un altro trend che si verificherà nel 2019 è la riduzione della liquidità dalle banche centrali. Tuttavia, il cambio di rotta sarà molto graduale e, soprattutto, gli istituti monetari faranno di tutto per poter mantenere un clima adatto agli investimenti.

Gli analisti ING sostengono infatti come la riduzione delle iniziative di quantitative easing delle maggiori banche centrali sarà compensata dagli aumenti delle altre banche centrali, e che comunque la liquidità presente nel settore privato potrà compensare la diminuzione di quella ufficiale, che proviene dalle banche centrali.

Dunque, sinteticamente, è molto probabile che le condizioni ideali per gli investimenti possano essere confermate, anche nel graduale ritiro delle banche centrali.

Il 2019 nel Forex: cosa succederà?

Chiarito quanto sopra, si può osservare come dopo anni di depressione, siano finalmente consolidate alcune condizioni fondamentali per supportare una ripresa degli investimenti, soprattutto alla luce del calo delle incertezze di cui si è detto di cui sopra.

Occorre tuttavia rammentare – ricordano gli analisti ING – che il panorama è mediamente buono ma fortemente differenziato. In particolar modo, due sono le valute che sembrano garantire le condizioni migliori: euro e corona ceca, visto e considerato che le rispettive economie dovrebbero essere scosse da una minore incertezza politica, ed essere meno suscettibili rispetto ai rischi esogeni, concentrando così l’attenzione in modo più stretto sul ciclo economico (positivo).

Discrete prestazioni dovrebbero essere ricondotte anche sulle valute asiatiche (o almeno ad alcune), in particolare il wong coreano e il reminbi, che dovrebbero primeggiare per resilienza rispetto agli shock esterni. Positive performance stimate anche per lira turca, dollaro canadese e zloty polacco, fiorino ungherese e corona svedese.

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