Secondo quanto affermano gli analisti di Rabobank, il cambio euro dollaro potrebbe subire un’ulteriore pressione al ribasso entro la fine dell’anno. Gli analisti di Rabobank hanno infatti spiegato che, sebbene ci sia la possibilità che il dollaro USA si ammorbidisca nel breve termine, è lecito pensare che il biglietto verde possa generare una pressione al ribasso nel cambio contro la valuta unica europea, tanto che gli stessi osservatori sottolineano come le previsioni a 3 mesi per il cambio EUR/USD siano pari a 1,09 rispetto ad una precedente previsione di 1,10.
L’euro rimane una delle valute del G10 con le peggiori performance nel mese e alla luce delle nubi economiche sull’economia tedesca gli analisti di Rabobank si aspettano l’euro rimanga ancora sotto pressione contro il dollaro da qui alla fine dell’anno, in quanto l’ottimismo su quello che potrebbe essere un accordo di mini-trade svanisce.
Mentre Draghi consegnerà presto le redini della Presidenza della BCE a Lagarde, sembra che il Consiglio direttivo abbia già mostrato la propria impronta. L’attenzione tornerà ora alla Federal Reserve e alle reazioni dei responsabili politici statunitensi. Ci si aspetta che la Fed taglierà i tassi in occasione della riunione del FOMC del 19 settembre e, se questo coincide con l’ottimismo sui negoziati commerciali USA/Cina, la Fed potrebbe avere un qualche impatto sull’indebolimento del dollaro nel breve termine.
Infine, gli analisti di Rabobank affermano che, a loro avviso, sia improbabile che il ritmo del taglio dei tassi della Fed acceleri significativamente fino al secondo semestre 2020. Per questo motivo non si attendono che il cambio euro dollaro possa rompere in maniera convincente la propria tendenza al ribasso fino al prossimo anno e, di contro, si aspettano che la coppia EUR/USD sia scambiata nell’area 1.10 con un panorama a 6 mesi, prima di risalire a circa 1.15 in 12 mesi.
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