Il cambio EUR/USD è attualmente scambiato al di sotto di 1,2100, con riduzione dei guadagni in seguito alla crescente domanda del dollaro statunitense. L’umore del mercato rimane però misto, contraddistinto principalmente dalle crescenti preoccupazioni sull’inflazione, dopo le sorprese dei dati macroeconomici a stelle e strisce di ieri, che continuano a pesare sulla propensione al rischio.
Per il momento, comunque, il cambio non è previsto crollare al di sotto dei suoi supporti principali. Il supporto psicologico a 1.2000 viene infatti additato come particolarmente solido, e sotto di esso ci sarebbe comunque un ulteriore supporto tecnico a 1.1985, il minimo del mese, toccato il 5 maggio. Di contro, al rialzo, i tori devono riconquistare diversi step per riprendersi la fascia 1,2180/90 e consentire così la ripresa del trend rialzista verso i 1,2200 e oltre.
Sotto il profilo dei fondamentali, il cambio EUR/USD è riuscito a ritrovare un po’ di compostezza dopo il marcato pullback di mercoledì, con una discreta tenuta finora emersa nella regione di 1,2050. Come già introdotto qualche riga fa, i dati sull’inflazione statunitense di aprile, più alti del previsto, hanno alimentato il rialzo dei rendimenti statunitensi e hanno sostenuto il notevole progresso del biglietto verde mercoledì, motivando gli investitori a lasciarsi alle spalle l’aggiustamento post-Payrolls.
Tuttavia, il perseverante messaggio dovish della Federal Reserve più l’inarrestabile ripresa nel Vecchio Continente unita al ritmo più sostenuto della campagna di vaccinazione rimane ancora una fonte di potenziale rialzo per EUR/USD. Almeno, per il momento.
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