Il cambio EUR/USD è sceso sotto quota 1,18, pur mantenendosi al di sopra dei minimi da 15 settimane a questa parte. Il dollaro acquisisce in modo sempre più convinto il ruolo di bene rifugio. I mercati cercano di stabilizzarsi dopo il crollo di lunedì mentre le preoccupazioni per la variante Delta del Covid dominano il sentimento di mercato.
Da un punto di vista tecnico, la coppia EUR/USD rimane ribassista. Il grafico a 4 ore mostra che i venditori sono allineati intorno a una 20 SMA leggermente ribassista, mentre quelli più long si dirigono saldamente verso il basso ben al di sopra del livello. Nel frattempo, gli indicatori tecnici hanno ripreso il loro declino entro livelli negativi, senza segni di esaurimento ribassista. Il crollo è destinato a continuare se il sentimento negativo persiste.
I livelli di supporto sono rispettivamente posti a 1,1760 1,1720 1,1685. I livelli di resistenza attendono invece a 1,1800 1,1840 1,1885.
Insomma, almeno per il momento il cambio EUR/USD consolida le sue ultime perdite, scambiando sotto il livello di 1,1800 e finora sopra il minimo plurimensile fissato lunedì a 1,1763. Tuttavia, prevale la domanda per il dollaro in un ambiente avverso al rischio. Le preoccupazioni che la variante del coronavirus Delta possa ritardare la ripresa economica e il riscaldamento dell’inflazione statunitense, che potrebbe portare la Federal Reserve a recuperare il sostegno finanziario, sono i motivi principali dell’ultima corsa alla sicurezza.
Un calendario macroeconomico povero di eventi esaspera il trading legato al sentimento. L’UE ha pubblicato la bilancia dei pagamenti di maggio, che ha registrato un surplus di 11,7 miliardi di euro, mancando le aspettative del mercato. Gli Stati Uniti hanno pubblicato i permessi di costruzione di giugno, che sono scesi del 5,1%, mentre gli inizi di abitazioni sono aumentati del 6,3%.
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