Può accadere che il nostro trading system non ottimizza i guadagni, in altre parole, false tendenze soprattutto nel breve periodo, possono impedire o ritardare la realizzazione di una plusvalenza. In queste situazioni l’entusiasmo viene meno, si dubita dello strumento finanziario e si pensa che il nostro metodo sia da buttare.
Consentitemi l’esempio medico. Le medicine non sono un male di per se, al contrario lo diventano qualora siano utilizzate per sconfiggere una malattia della quale non sono stati riscontrati sintomi.Questo accade anche in finanza. Se prima non studiamo la predisposizione del mercato ad ammalarsi di una certa “malattia”, bullish o bearish, non serve curarlo con strumenti inadeguati, long o short.
A ciascun mercato la sua medicina. Anziché testare una moltitudine di oscillatori, divergenze, correlazioni, ecc. per poi cadere sotto la scure della legge di Murphy secondo cui ” se qualcosa può andar male, lo farà”, proviamo ad agire in modo pratico e razionale.
In sintesi, studiamo prima il sentiment dei mercati e solo dopo testiamo gli indicatori più idonei. Sapere dove sono dirette le masse di denaro circolanti, restituisce la possibilità di essere dalla parte di chi guadagna perchè dispone di asset idonei a condizionare le regole del “gioco”.
Dunque, l’osservazione e l’interpretazione tecnica del prezzo ma soprattutto la lettura delle tracce lasciate dai grandi investitori, costituiscono il bagaglio imprescindibile di un trader avveduto. Comprendere la strategia di mercato serve ad applicare il metodo, qualunque esso sia, non è infatti ragionevole pensare che una tendenza sia per sempre.
L’abilità di un trader navigato permette di calibrare il timing dell’operazione, di servirsi di una direzione dominante e di stimare fino a quando é possibile seguirla.
Buon weekend
Appuntamento a martedì su forexguida.com
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