Analizzando la struttura e le aspettative riguardo un investimento spesso trascuriamo quale sarà la nostra reazione ad esso. In altre parole, é necessaria una gestione sterile e totalmente razionale del nostro denaro. Tuttavia, le nostre emozioni, la nostra attitudine al rischio, potrebbero prevalere quando dovremo vendere un titolo o chiudere una posizione.
Il conto da pagare, quando si mettono da parte i fattori psicologici sono pesanti perdite e opportunità sprecate. In questo consiste l’aspetto umano del trading, che include regole disciplinanti per tutelarsi dalle decisioni precipitose.
Penso che gli interrogativi da porsi prima di collocare una trade a mercato sono : quanto mi conosco ? sono in grado di di seguire alla lettera il mio metodo anche quando tutto sembra crollare rovinosamente ?
Riuscirò a essere metodico anche quando presunti guru, media o conoscenti saranno lì ad elargire i loro suggerimenti, senza affidandarmi a ogni titolo descritto come un grande affare?
Camminare da soli può intimorire, ma spesso proprio le scelte condivise sono quelle che fanno danni. Sbagliare in autonomia é produttivo anche nel trading; ammettere l’errore, verificarne le cause restituisce un’ esperienza più solida, che torna utile nel futuro.
Se invece si sbaglia con gli altri l’evento negativo sarà diluito, e farà meno male a tal punto da poter essere dimenticato. Il comportamento umano dunque crea una prima distinsione tra i traders di successo e traders che non realizzano profitti. Gli investitori capaci sono continuamente alla ricerca del controllo emotivo negli investimenti e trovano il modo per escludere ogni pathos dai loro trades.
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