I market mover fondamentali per l’euro-dollaro

Pubblicato da SimoneDP -

Il cambio di valute euro-dollaro è il cambio più scambiato nel mondo del Forex, con cifre mostruose che vengono scambiate quotidianamente nei mercati finanziari di tutto il globo. Ed entrambe le valute sono due delle valute più importanti a livello mondiale, insieme allo Yuan cinese. In questo articolo andremo a soffermarci su i market mover più importanti per quanto riguarda una delle due valute che formano la coppia eur-usd, ovvero il nostro amato (e a volte odiato) euro.

Solo per snocciolare alcuni dei dati più importanti, sono ben 19 i paesi che fanno parte dell’Eurozona con un PIL complessivo di circa 12 trilioni di euro. I dati economici che vengono rilasciati mensilmente sono davvero tanti, forse troppi da seguire tutti: ecco perché è un bene saper identificare immediatamente quali sono i dati veramente cruciali e quali invece sono solamente secondari (per risvolti che possono avere nel cambio euro-dollaro). Come prima notizia, è ben sapere che circa i 3/4 dell’intero PIL europeo sono rappresentati da quello tedesco, francese, italiano e spagnolo. Per questo motivo sono questi i paesi chiave da tenere sott’occhio, dando un ulteriore risalto ai primi due: i dati economici infatti rilasciati da Germania e Francia riescono ad influenzare maggiormente l’andamento dell’euro-dollaro nel mercato del Forex.

Andiamo quindi ad analizzare i market mover più importanti per quanto riguarda la zona Euro:

  • La politica monetaria
  • Prezzi ed inflazione
  • Fiducia e sentiment
  • Il PIL
  • La bilancia dei pagamenti

Politica Monetaria

Come è ben risaputo, tutte le valute vengono emesse da una banca centrale, la quale con la sua politica monetaria va ovviamente ad influenzare l’andamento della moneta stessa. Nel caso dell’Euro, la banca centrale è la BCE: Banca Centrale Europea, che ha come Presidente Mario Draghi. I dati rilasciati dalla BCE sono sempre dati da tenere in considerazione per quanto riguarda la coppia di valute euro-dollaro, così come sono da tenere sotto controllo i discorsi e le conferenze che vengono presenziate dal Presidente stesso, Mario Draghi.

Il motivo viene presto detto: tocca sempre al Presidente rilasciare i dati e le notizie economiche più importanti per quanto riguarda l’Euro e la politica monetaria europea, come per esempio l’aumento dei tassi di interesse o i tassi di inflazione. Specialmente durante i discorsi tenuti dal Presidente, la volatilità nel cambio euro-dollaro aumenta notevolmente e bisogna porre più attenzione del solito durante quei momenti, evitando magari di aprire posizioni esattamente durante il corso della conferenza.

Prezzi e Inflazione

Altro market mover fondamentale è quello dell’inflazione: un elemento chiave di ogni economia, che va ad influenzare tutte le valute economiche. Perciò anche l’Euro. Infatti in caso di inflazione alta, la moneta tende a deprezzarsi; viceversa, in caso di inflazione bassa, la Banca Centrale può decidere di alzare i tassi di interesse  per controllarla al meglio. Per quanto riguarda l’Eurozona, l’indice economico da tenere in considerazione è il CPI: Consumer Price Index. Si tratta dell’Indice dei prezzi al consumo, indicatore che calcola il prezzo di un paniere di beni che una famiglia media acquista. Il CPI da seguire è quello in versione “core”, che non tiene nel conto del paniere dei beni i dati relativi alle spese per l’energia e i prodotti alimentari. Questo perché questi ultimi due beni tendono ad essere troppo volatili, e per tale motivo vengono esclusi dall’indice. Normalmente due settimane prima del rilascio dei dati economici relativi all’inflazione di un paese, viene rilasciata una stima che può già di suo influenzare l’andamento dai prezzi nel cambio euro-dollaro.

Fiducia e Sentiment

Altro market mover per prevedere movimenti nel cambio eur-usd, è l’indice relativo alla fiducia e sentiment per quanto riguarda l’andamento dell’euro. L’indice più importante in questo campo è lo ZEW, indice tedesco, che si tratta essere un report nel quale viene chiesto ai maggiori analisti e esponenti dell’alta finanza il proprio parere sul futuro andamento, nel medio termine, della moneta europea. L’Indice è alquanto chiaro dato che sono possibili solo tre risposte: una positiva, una negativa ed una neutra (sinonimo di nessun cambiamento). Per sfruttare tale indice bisogna quindi confrontarlo poi con i risultati del mercato: se i dati economici superano le aspettative, è ovvio che risulta essere una notizia positiva (rialzo); viceversa, quindi con i dati economici che non raggiungono le aspettative, si tratta di una notizia negativa (ribasso).

PIL

Un market mover che può avere una notevole influenza sul cambio euro-dollaro: si tratta del rilascio dei dati relativi al PIL dell’Eurozona. Per chi non lo sapesse, il PIL va a indicare proprio la crescita economica europea e la salute della valuta euro, misurando periodicamente il valore dei beni e servizi prodotti in Europa. Si tratta di un dato finanziario che ha una cadenza trimestrale, il cui calcolo viene affidato all’Eurostat, che però rilascia il report trimestrale ben due mesi dopo: è ovvio che analisti e trader riescono già a delineare una situazione sull’andamento del PIL molto prima del rilascio. Ma il giorno in cui viene rilasciato questo importante dato finanziario è sempre da tenere d’occhio: se i dati del report indicavano un certo valore, ma le aspettative e la realtà sono tutt’altra cosa, ci si può aspettare un rialzo o ribasso a seconda che i dati del PIL abbiano superato o meno le aspettative degli analisti.

Bilancia dei Pagamenti

Ultimo market mover che ci rimane da analizzare per quanto riguarda l’euro-dollaro, è proprio quello della Bilanci dei Pagamenti: si tratta di un indice composto dal saldo delle partite correnti, saldo del conto finanziario e saldo del conto capitale. L’indice va a calcolare come un paese interagisce con gli altri, per quanto riguarda la bilancia dei pagamenti e a livello commerciale. Per esempio, il market mover sul saldo delle partite correnti viene rilasciato mensilmente, precisamente la seconda settimana di ogni mese: un surplus delle partite correnti significa che vi sono più soldi in entrata nel paese che in uscita, ovvero le esportazioni superano le importazioni, un dato sicuramente positivo per la valuta di quel paese. Nel caso contrario invece, si tratta di un dato negativo dato che le importazioni sono maggiori delle esportazioni. Come vi abbiamo già anticipato, è bene controllare i dati relativi solamente alle nazioni più importanti dell’Eurozona.

 

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