Forex trading, è la settimana del FOMC e del meeting BOJ!

Pubblicato da Roberto Rais -

Il calendario macroeconomico della settimana è piuttosto denso di appuntamenti per i tre hub finanziari del globo.

Nell’area euro sono ad esempio in programma le prime stime sulla crescita del PIL nei mesi primaverili. Generalmente, gli analisti sono concordi nell’attendersi un tiepido aumento del PIL, in linea con i mesi invernali (rispettivamente 0,4% e 0,7% t/t), ma il buon trend non dovrebbe riguardare l’Italia, dove invece ci si attende un rallentamento di 0,1% a 0,2% t/t.

In pubblicazione anche gli ultimi dati sull’indice di fiducia economica della Commissione UE, che è atteso in lieve calo a luglio a 111,9 punti da 112,3 punti, per un livello coerente con una crescita del PIL Eurozona vicina a 0,4% t/t, anche nei mesi estivi (ancora al di sopra del potenziale). Tra gli altri dati di maggiore riferimento, attendiamo la pubblicazione delle stime preliminari sull’inflazione a luglio, che dovrebbero mostrare la dinamica annua dei prezzi al consumo in aumento di 0,1 al 2,1% nella media area euro, in Germania (al 2,2%) e in Italia (all’1,5%). In Francia, l’inflazione è invece stimata in incremento di 0,3 al 2,6%, mentre in Spagna è rimasta stabile al 2,3%.

Per quanto attiene l’area euro, concludiamo con un rapido sguardo alle vendite al dettaglio, che sono viste in aumento a giugno di 1,2% m/m in Germania e di 0,6% m/m nella media area euro. Usciranno anche i dati di produzione industriale italiana, che a giugno dovrebbe crescere a un ritmo più lento rispetto a maggio, passando così a un incremento di 0,5% m/m dopo lo 0,7% di maggio. Il tasso di disoccupazione dovrebbe invece essere stabile nel mese, a 8,4% nella media area euro, al 5,2% in Germania e al 10,7% in Italia.

Occhi aperti sulle riunioni FOMC e BOJ

Il focus negli USA sarà presumibilmente incentrato sulla riunione del FOMC, con il Comitato di politica monetaria della Fed che dovrebbe la propria riunione senza novità sostanziale, con tassi fermi, una valutazione positiva dell’economia e indicazioni di ulteriori graduali rialzi dei tassi. Per quanto attiene il calendario macro USA, attenzione agli aggiornamenti sull’employment report, che dovrebbe registrare ancora crescita solida degli occupati e un marginale calo del tasso di disoccupazione.

Usciranno anche i nuovi indici ISM, che potrebbero correggere lievemente rispetto allo scorso mese, rimanendo in territorio sicuramente espansivo. Anche la fiducia dei consumatori dovrebbe mantenersi su livelli elevati, così come la spesa e il reddito personale, entrambi stimati in aumento moderato.

Concludiamo infine con un cenno al Giappone, dove è in corso la riunione della BOJ per il mese di luglio, un appuntamento più atteso del solito dopo le indiscrezioni che la Banca del Giappone potrebbe annunciare modifiche al programma di stimolo monetario in modo da renderlo più sostenibile in quanto l’attuale dimensione del flusso di acquisti sta rendendo i mercati illiquidi e i tassi a zero penalizzano le banche. A proposito di banche, per giovedì è attesa la riunione BOE, con possibile rialzo tassi di 25 bp a 0,75%.

Tornando alla riunione BOJ, recente è stato in tal senso il commento di Piya Sachdeva, economista di Schroder, secondo cui l’inflazione core, misurata dal Consumer Price Index (CPI) al netto di cibi freschi ed energia, ha inaspettatamente visto un rallentamento a giugno, passando dallo 0,3% allo 0,2% su base annuale. L’indice dei prezzi al consumo, con l’esclusione di cibi freschi, un target della Bank of Japan, è salito fino allo 0,8% anno-su-anno, spinto da prezzi energetici più alti. Tuttavia, l’inflazione rimane ben al di sotto del target del 2% fissato dalla banca centrale.

Chiarito quanto sopra, l’esperto sostiene che la BOJ probabilmente percepirà i dati sull’inflazione con disappunto, preferendo così mantenere invariata la propria politica monetaria, conservando i tassi di interesse di breve termine a -0,1% e a portando i rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni “attorno allo 0%”.

Peraltro, a breve la BOJ pubblicherà anche il nuovo report di outlook, nel quale è probabile che le prospettive per l’inflazione saranno ridotte, visti i dati negativi sull’inflazione registrati nel secondo trimestre. Quanto basta per solleticare nella Banca una posizione ancora accomodante.

Infine, l’esperto di Schroder ci consiglia di fare attenzione alle guerre commerciali. “A seguito dell’annuncio da parte dell’amministrazione statunitense dell’intenzione di applicare dazi su ulteriori 200 miliardi di dollari di beni cinesi, lo scontro commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina minaccia un’escalation fino a diventare potenzialmente una guerra commerciale – afferma Sachdeva – “Ciò avrà come effetto una ricaduta sulla regione asiatica più in generale. Sebbene non ci aspettiamo di vedere un impatto anche sulla politica monetaria in questa fase, è probabile che alcuni membri del Board della BoJ esprimeranno dubbi sui rischi per il commercio globale. L’accordo commerciale tra l’Unione Europea e il Giappone firmato recentemente, la cui negoziazione è durata anni (e che dovrebbe entrare in vigore nel 2019), conferma la posizione del Giappone nei confronti del libero scambio”.

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