Forex Settembre 2016: come investire sullo yen

Pubblicato da Luca M -

Lo yen continua a vivere una fase di evidente super-apprezzamento, e il fatto che abbia giocato – per larga parte del recente tempo – un ruolo di safe haven, è solo una quota delle determinanti che stanno spingendo le quotazioni della valuta giapponese ben oltre rispetto a quanto i policy makers di Tokyo desidererebbero. Anche in virtù di ciò, la Banca centrale giapponese, e il suo governatore Haruhiko Kuroda, hanno più volte ricordato che l’istituto centrale è pronto a fare la propria parte, con rinnovate politiche monetarie, al fine di permettere il raggiungimento del target dell’inflazione, posto sotto al 2%.

yen versus dollar

yen versus dollar

Nelle sue dichiarazioni, recentemente reiterate, Kuroda ha poi sottolineato come i tassi di interesse negativi implichino dei rischi, soprattutto sul settore bancario e soprattutto se consolidati per molto tempo. Contemporaneamente, il numero 1 della Bank of Japan ha specificato come si renda necessario varare una serie integrata di misure che possano accompagnare quella dei tassi negativi, e amplificarne la portata senza sminuirne la significatività di breve e di medio termine.

Nella sua ultima dichiarazione, il governatore della Boj ha poi rigettato l’opinione di chi intravede dei limiti al programma di monetary easing, ribadendo invece come vi siano ancora dei margini per poterlo estendere, e aggiungendo altresì che potrebbero esserci delle nuove idee, pronte da essere implementate. Tuttavia, nelle sue dichiarazioni il governatore della Boj non ha fornito molti dettagli, e alcuni passaggi non proprio convincenti hanno fatto trasparire nel mercato una scarsa fiducia su tali prossime azioni.

Ricordiamo in tal proposito che la prossima riunione della Boj è prevista per il 21 settembre (lo stesso giorno del FOMC della Federal Reserve), e che da qui a tale appuntamento non ci sembrano essere degli eventi in grado di modificare il sentimento degli operatori, delusi dalle parole di Kuroda e difficilmente pronti a cambiare le proprie valutazioni. Appare infatti ovvio come gli stakeholders si aspettassero un impegno molto più preciso ed esplicito su cosa l’istituto banchiere centrale giapponese intenda realmente fare. Il che non equivale comunque a dire che non vi sia del velato ottimismo per il meeting della prossima settimana. Insomma, da una parte gli investitori e i mercati finanziari sono rimasti scontenti per il recente intervento di Kuroda, ma dall’altra parte si dimostrano comunque parzialmente ottimisti, e desiderosi di toccare con mano, post-21 settembre, quel che la Boj avrà avuto modo di formalizzare.

Il risultato? Lo scenario sopra descritto ha avuto come effetto quello di spingere ulteriormente lo yen al rialzo, premiando il già ricordato ruolo di valuta rifugio della divisa giapponese.

Euro Yen

Passiamo pertanto in rassegna, come da nostra periodica abitudine, i vari cambi valutari, cominciando da quello che ci interessa maggiormente: euro / yen.  Nel far ciò esordiamo – e non è certo una primizia – ricordando come l’attuale fase di apprezzamento della valuta asiatica sia molto sgradita alle autorità giapponesi, che intravedono uno yen troppo forte come un reale ostacolo alla ripresa economica del Paese. Dopo gli interventi fiscali del governo di Tokyo, ora tutte le attese degli analisti si stanno spostando rapidamente al meeting in programma per il 21 settembre, sebbene le parole di Kuroda siano apparse ben poco efficaci agli occhi degli operatori sui cambi, andando a favorire il consolidamento dello yen su valori evidentemente troppo forti, sia nei confronti dell’euro che nei confronti del dollaro. Nel brevissimo termine rimarrà pertanto ancora un’aura di incertezza, influenzata anche dalle delusioni legate al meeting della BCE, conclusosi con un nulla di fatto sul fronte tassi e quantitative easing. Piuttosto facile prevedere un cambio intorno a quota 116 da qui a fine anno, e in risalita a 130 nella prima metà del 2016.

Dollaro Yen

Oltre che sull’euro, le recenti parole (troppo prudenti?) del governatore Kuroda sembrano aver determinato un eccessivo apprezzamento dello yen anche nei confronti del dollaro. E così, in attesa di comprendere se realmente nel meeting Boj del 21 settembre avverrà o meno il via libera a un corposo irrobustimento del programma di stimolo monetario, si guarda con sospetto alle recenti pubblicazioni macro e, in particolar modo, a quelle sul mercato statunitense del lavoro, che hanno posto le basi per un pronto rialzo dei tassi Fed. Nell’attesa di comprendere se il rialzo avverrà nel FOMC imminente o a novembre o a dicembre, il cambio dovrebbe rimanere intorno a 105, per poi passare a 112-115 nel medio termine.

Sterlina Yen

Chiudiamo infine con un breve sguardo sul cambio contro la sterlina. Anche in questo caso, ci limitiamo a ricordare una posizione di sgradito apprezzamento della valuta giapponese nei confronti di quella britannica, pur nella consapevolezza che, tradizionalmente, lo yen sovraperforma nelle fasi di avversione al rischio. Si noti anche la differente modalità di approccio allo scenario evolutivo delle diverse banche centrali: pur con caratteristiche e condizioni di riferimento molto diverse, la reazione della Bank of England agli effetti Brexit è stata eccellente.

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