Forex Euro Sterlina: previsioni cambio post Brexit, chi guadagna e chi perde

Pubblicato da Enzo Lecci -

La Brexit ha messo in moto una serie di movimenti molto significativi sul mercato delle valute. Le indicazioni in arrivo dal Forex parlano abbastanza chiaramente e lasciano prevedere un trend ben preciso per il futuro prossimo. Al netto dell’effetto paura che ha condizionato il cambio Euro Sterlina e il cambio Dollaro USD Sterlina nei giorni immediatamente successivi alla Brexit, è indubbio che la valuta inglese sia crollata. Il deprezzamento della Sterlina è l’unico effetto visibile di una certa portata determinato dalla Brexit. L’uscita della Gran Bretagna dell’Unione Europea, per ora, ha avuto effetti visibili sopratutto sul valutario.

sterlina

 

 

Per quello che riguarda la situazione macroeconomica generale, infatti, i dati non sono poi così chiari. Sul fronte disoccupazione, ad esempio, non ci sono stati aumenti superiori alle attese. Un leggero rosso, invece, sta iniziando a caratterizzare i dati sui consumi mentre i prezzi delle case sono in calo. Ad ogni modo comunque, da un punto di vista economico, le cassandre sulla Brexit sono state smentite. Chi teorizzava, fuori dai confini inglesi, un tracollo dell’economia britannica ha avuto una forte delusione. Questo ovviamente non significa che la Brexit porterà la Gran Bretagna in paradiso. Secondo gli analisti, infatti, per poter fare delle previsione sull’andamento economico della Gran Bretagna, si dovrà ancora attendere l’evolversi dei fatti.

Previsioni sono invece possibili sul Forex ossia sul cambio Euro Sterlina e Dollaro USD Sterlina.

Previsioni cambio sterlina

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Il deprezzamento della Sterlina causato dalla Brexit è un dato di fatto. La valuta britannica, infatti, ha toccato una serie di record negativi sia nel cambio con l’Euro che in quello con il Dollaro. In tutti questi mesi la Sterlina non ha fatto altro che aggiornare tali record. E’ soprattutto per questo motivo che le previsioni sul Forex non possono essere certamente positive. In poche parole è molto probabile che il deprezzamento della sterlina prosegua. In particolare non è più escluso che la Sterlina possa scendere in un periodo di tempo medio-lungo sotto a 1 Dollaro. Si tratterebbe di un movimento destinato a fare la storia del Forex.

Anche le previsioni sul cambio Euro Sterlina puntano all’aggiornamento continuo dei massimi. In particolare, le variabili che faranno valere tutto il loro peso sull’andamento del cambio, saranno tempi e modi della Brexit. Per ora il cambio Euro Sterlina è ai massimi dal 2010 ma in caso di hard Brexit sarà possibile una ulteriore accelerazione. Che fare, quindi? Semplicemente restare sintonizzati sul flusso di notizie e cogliere indicazioni su come sarà realizzata, nei fatti, la Brexit. Se effettivamente dovesse prevalere la linea dura, allora il cambio Euro Sterlina andrebbe a subire le inevitabili conseguenze.

Ad ogni modo, la di là delle stesse previsioni, quello che si evince sul forex è la crisi della sterlina rispetto alle altre valute di riferimento.

Crollo Sterlina: chi ci guadagna e chi ci perde

An EU official hangs the Union Jack next to the European Union flag at the VIP entrance at the European Commission headquarters in Brussels on Tuesday, Feb. 16, 2016. British Prime Minister David Cameron is visiting EU leaders two days ahead of a crucial EU summit. (AP Photo/Geert Vanden Wijngaert)

 

Come sempre avviene in momenti di rottura, non tutti i mali vengono per nuocere. Il crollo della sterlina, infatti, non è negativo per tutti ne tantomeno è la fine del mondo. La svalutazione della sterlina, infatti, porta con se anche effetti positivi perlomeno per alcune categorie. Mentre sono in tanti a ritenere che ci possa essere una riedizione del crollo della sterlina come avvenne nel 1922, le prime rivelazione post Brexit parlano di soggetti che stanno traendo vantaggio da questa situazione. Ovviamente non tutto è bianco o nero visto che non mancano le tinte miste.

Crisi sterlina: chi ci sta perdendo dalla Brexit

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Il deprezzamento della sterlina e la probabile accelerazione del trend sul mercato dei cambi nei prossimi mesi, hanno già provocato alcune vittime più o meno illustri. A pagare le conseguenze della crisi della sterlina sono stati i consumatori, le imprese e i turisti britannici. Prima di analizzare però le conseguenze del deprezzamento della sterlina su queste categorie, apriamo una finestra su chi realmente sta pagando a caro prezzo la Brexit: le compagnie aeree low cost come Easy Jet e Ryanair e i turisti britannici.

Entrambe questi colossi dell’aria hanno lanciato un allarme sui loro conti futuri. EasyJet si è spinta addirittura a ridurre le stie sugli utili 2017. In entrambi i casi la responsabilità degli allert è da attribuire tutta al deprezzamento della sterlina. Ovviamente la quotazione EasyJet e quella di Ryanair hanno pagato lo scotto del taglio delle previsioni sui conti 2017. Per chi fa trading di Cfd, accanto al Forex Trading, entrambe le azioni sono una occasione di investimento. Con i Cfd sulle azioni EasyJet e Ryanair è infatti possibile guadagnare scommettendo anche su un deprezzamento dei titoli.

Accanto alle compagnie aeree low cost a perdere tantissimo dal deprezzamento della sterlina sono anche i turisti britannici che viaggiano fuori dai confini di Sua Maestà. Per loro, ovviamente, è diventato tutto talmente caro da essere quasi improponibile. In tal senso è ipotizzabile un calo dei viaggi dei britannici fuori dai confini inglesi.

Crisi sterlina: verso un aumento dell’inflazione

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Tra i tanti dato macroeconomici diffusi negli ultimi mesi, l’attenzione degli investitori si è tutta ai prezzi alla produzione e all’inflazioni. I primi sono un utile indicatore per comprendere gli effetti della Brexit sulle imprese britanniche mentre la seconda permette di quantificare le conseguenze della Brexit sui consumatori inglese.

Per quello che riguarda i prezzi alla produzione, essi hanno registrato un aumento del 7,2% nel mese di settembre. Si è trattato di un rialzo significativo tutto da imputare alla svalutazione della sterlina. Le imprese britanniche, a causa dell’aumento dei prezzi alla produzione saranno costrette o a tagliare i margini di profitto perdendo, in questo modo, di competitività o ad aumentare i prezzi al retail.

Laddove si andasse a verificare un aumento dei prezzi al consumatore, inevitabilmente ci sarebbe un ulteriore incremento dell’inflazione. La spinta inflazionista è comunque data per assodata. Stando alle previsioni, a causa ella crisi della sterlina, nei prossimi mesi l’inflazione britannica dovrebbe aumentare fino a +2,2% nel 2017. Si tratta di un rialzo molto consistente e tutto da imputare al deprezzamento della sterlina.

Crisi sterlina: chi ci sta guadagnando dalla Brexit

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Il deprezzamento della sterlina causato dalla Brexit è stato un vantaggio per le compagnie esportatrici, per gli investitori stranieri che fanno trading con le azioni del Ftse 100 e per i turisti stranieri in Gran Bretagna. Questi ultimi, nel post Brexit, stanno spendendo tanto in Gran Bretagna approfittando del deprezzamento della sterlina. In pratica, la Gran Bretagna è diventata una sorta di discount per chi viene dell’estero per turismo. I dati sulla spesa dei turisti stranieri in GB sono chiarissimi: nel mese di agosto l’ammontare complessivo è aumentato del 37% su base annua.

Concentriamo la nostra analisi sulle prime due categorie. Capire perchè le società esportatrici e gli investitori esteri stanno traendo vantaggi dal crollo della sterlina dovuto alla Brexit, significa posizionarsi per bene con il Trading Cfd.

Crisi Sterlina e titolo esportatori

Borsa Londra

Le compagnie legate all’export stanno facendo affari d’oro grazie al crollo della sterlina. Un esempio in tal senso è rappresentato dalla società del settore lusso Burberry che ha riscontrato un boom delle vendite oltre confine. Il deprezzamento della sterlina offre quindi un ampio margine di manovra a tutte quelle aziende che vendono all’estero. Il motivo è facilmente intuibile: il cambio favorevole con la sterlina determina una contrazione del prezzo di vendita.

Ovviamente questo meccanismo genera delle ripercussioni sulla quotazione dei titoli legati all’export. I grandi esportatori, infatti, si rafforzano. Comprare Cfd sulle azioni esportatrici inglesi significa avere la possibilità di guadagnare grazie proprio alla debolezza della sterlina.

Crisi sterlina e andamento borsa di Londra

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La reazione della Borsa di Londra alla Brexit può essere suddivisa in due distinte fasi. Inizialmente, infatti, l’indice Ftse 100 è andato a picco per effetto del trauma provocato dall’uscita della Gran Bretagna dall’Europa. Dopo alcune settimane, però, la Borsa di Londra ha ripreso a muoversi con molta più tranquillità. Oggi tutti gli analisti sono convinti che, esauritasi la prima fase caratterizzata da vendite quasi irrazionali, sul Ftse 100 sia tornato il buon senso. Il crollo della sterlina non ha significato crollo della Borsa di Londra. Anche in questo caso si sono indicazioni utili per chi sceglie di fare trading sugli indici azionari con in Cfd.

Il Ftse 100 ha registrato negli ultimi mesi un andamento molto positivo. Addirittura quando in agosto la borsa italiana è stata travolta dal tracollo dei bancari, il Ftse 100 ha stupito tutti con il suo andamento positivo. Più crolla la sterlina quindi, più gli investitori inglesi riescono a guadagnare, per ora. Ovviamente questo trend non potrà continuare per sempre.

I vantaggi del deprezzamento della sterlina sull’andamento della Borsa di Londra e sulla quotazione dei titoli legati all’export sono infatti a tempo determinato. Molti analisti, non a caso, si stanno già chiedendo fino a quando il crollo della sterlina potrà avere un impatto positivo su investitori e compagnie di esportazione.

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