Vendite al dettaglio Unione Europea – 5 dicembre 2011

I dati sui consumi, dunque, precedono il periodo natalizio, del quale si avrà conto solamente il mese prossimo, ma quelli che li anticipano sembrano confermare, nel complesso, una ripresa della propensione agli acquisti che si manifesta, comunque, in maniera differenziata nei diversi Paesi dell’Eurozona. E non è detto che sia un trend destinato a consolidarsi, se si vuol cogliere come un campanello d’allarme l’aumento, certamente inatteso, dei disoccupati in Germania.
L’euro, intanto, fatica a schiodarsi da un trading range assai ristretto (tra 1,32 e 1,33) nei confronti del dollaro, ma vale anche l’inverso, nonostante al di là dell’oceano sussista, al momento, qualche motivo in più di fiducia. Le minute della Fed hanno, infatti, confermato che l’economia americana si presenta più solida rispetto a solo un paio di mesi prima.
Per converso, però, risultano ancora del tutto privi di modifiche i piani di “quantitative easing” che la banca centrale Usa aveva avviato a novembre, ritenendoli necessari per il consolidamento della ripresa. Non mutano, dunque, nemmeno le prospettive su un rialzo dei tassi che ancora non si intravede e che potrebbe essere il vero market mover per rendere il biglietto verde più attraente.