Prezzi al consumo USA – 16 luglio 2010

La nuova, e inattesa fino a due settimane fa, scalata dell’euro è proseguita negli ultimi giorni per via di una serie di dati macroeconomici sotto le attese, provenienti dagli Stati Uniti. In particolare hanno pesato la flessione dello 0,4% della produzione manifatturiera a giugno e un calo superiore alle attese per l’indice Empire, sempre relativo all’attività manifatturiera del Paese.
L’impressione generale è che anche il finale di settimana non possa cambiare direzione alle sorti attuali del Forex per quel che concerne il dollaro. Dagli Stati Uniti sono atesi, al termine della mattinata di venerdì (ora italiana) dati sui prezzi al consumo che dovrebbero essere ancora in contrazione a giugno, dello 0,1%, rispetto al mese precedente. Anche al netto delle componenti volatili (cibo ed energetici), il dato, pur volgendo in positivo (+0,1%) è coerente con una situazione nei consumi che stenta a cambiare.
E, in effetti, gli ultimi dati di vendita in territorio americano sono negativi, e ancora di più lo sono le stime della Federal Reserve sul 2010, che per quanto concerne l’intero Pil statunitense ha rivisto al ribasso la forbice entro la quale dovrebbe essere compresa la crescita. Da 3,2-3,7% a 3-3,5 per cento. Ciononostante non sono previsti, al momento, aggiustamenti alla politica in atto né da parte della Banca centrale, né da parte del governo.