Pil USA – 26 Maggio 2010

La prima resa disponibile parlava di una crescita del 3,2% su base annualizzata, in rallentamento rispetto al quarto trimestre del 2009. Attualmente ci si attende un appena più consistente +3,4 per cento. A sparigliare le carte, però, è arrivata martedì l’ultima stima del Cbo, l’apartitico Congressional budget office, secondo il quale il pacchetto di stimoli all’economia lanciato lo scorso anno dal presidente Barack Obama dovrebbe avere avuto un impatto sulla crescita trimestrale del Prodotto interno lordo, a inizio 2010, tra il +1,7 e il +4,6%, contenendo tra l’altro la disoccupazione dello 0,7% almeno. Non è chiaro in quale percentuale di crescita su base annua tali effetti possano tradursi, ma secondo l’ufficio parlamentare sono destinati a protrarsi anche nel 2011 e 2012.
Un aspetto comincia ad apparire evidente e a preoccupare. Quanto a lungo una reale ripresa economica negli Stati Uniti può sopravvivere se l’Europa non è in grado di seguire le stesse orme? Poco, secondo buona parte degli analisti. Un dato non soddisfacente sul prodotto interno americano, dunque, pur non essendo una buona notizia per il Vecchio Continente potrebbe frenare la caduta dell’euro, ma non certo innescando un circolo virtuoso sull’economia reale.