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Pil Nuova Zelanda – giugno 2010
Pubblicato da: Roberto Rossi - il:
23-06-2010 12:03

Dove si fermerà l’ascesa incominciata poco più di due settimane fa dal dollaro neozelandese? La risposta, con ogni probabilità, non è a Wellington, ma a Pechino. Sia la moneta dei kiwi che quella australiana si sono mosse in simpatia con uno yuan che le autorità cinesi hanno fatto salire, all’inizio di questa settimana, al massimo livello delle fluttuazioni avute da quando, 5 anni fa, le maglie del legame col dollaro Usa sono state un po’ allargate.
Da quei massimi lo yuan ha ritracciato nella giornata di martedì e anche l’euro, che pure aveva allargato in avvio d’ottava aveva proseguito la striscia di rialzi sulla valuta statunitense, ha frenato. Un po’ lo ha fatto anche il dollaro neozelandese, che ha mancato l’aggancio a quota 0,71, persa il 13 maggio e non più ritrovata, ma appare ancora sostanzialmente ben intonato.
A supportare gli acquisti sulla valuta degli antipodi nella giornata di martedì erano intervenuti i dati sugli acquisti con carta di credito nel Paese. Nel mese di maggio sono aumentati di un robusto 3,4%, che compensa la revisione al ribasso del dato del mese precedente, da +1,9 a +0,7 per cento.
Il dollaro neozelandese, che in questi giorni ha anche raggiunto il massimo sull’euro da circa tre anni, a quota 0,5770, attende ora le indicazioni definitive sul Pil del Paese nel primo trimestre. Il dato trimestre su trimestre dovrebbe essere rivisto al ribasso, da +0,8% a +0,6%, ma su base annua si attende un +1,9% che se non è proprio sufficiente ad accendere entusiasmi, almeno fa apparire la ripresa assai più solida che in altri luoghi.