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Pil Nuova Zelanda – 21 settembre 2010
Pubblicato da: Roberto Rossi - il:
21-09-2010 14:06

Giganti in via di sviluppo (leggasi India e Cina) a parte, agli antipodi ci sono i Paesi che si sono mostrati più al riparo dalla crisi economica globale. La Nuova Zelanda e l’Australia hanno conservato sostanzialmente un trend di crescita continuo, pur ridimensionato.
Le prospettive per i principali Paesi oceanici sono di un prosieguo sulla strada della ripresa, ma come ovunque le previsioni vanno un po’ deteriorandosi rispetto a qualche mese fa. Secondo la media compilata tra dieci diversi studi dal New Zealand Institute of Economic Research, nell’anno che si chiude a marzo 2011 il Pil dovrebbe crescere del 2,8 per cento. Meno, dunque, di quanto si prevedeva a giugno (+3,2%), ma più di quanto ci si attende per il periodo aprile-giugno, ovvero il primo trimestre dell’anno così calcolato.
La pubblicazione è prevista per mercoledì, nella serata italiana. Su base annua la crescita è attesa al 2,5%, nettamente più alta rispetto al trimestre passato (+1,9%), trimestre su trimestre è atteso un incremento dello 0,7%, leggermente più elevato di quello precedente (+0,6%).
Riviste al ribasso anche le previsioni per il 2012, +3,1% da +3,3%, mentre nel 2013 la crescita del Prodotto interno dovrebbe calare nuovamente al 2,6 per cento.
La Nuova Zelanda attende questi dati mentre la sua moneta è ai minimi da cinque mesi rispetto a quella australiana (a quota 76,80), che procede spedita anche contro il dollaro americano, rispetto al quale è ai massimi da due anni.
La valuta australiana si avvantaggia delle previsioni sul prossimo meeting della Banca centrale, che dovrebbe procedere ad aumentare il costo del denaro per contenere le pressioni inflazionistiche in arrivo dal settore minerario. Mossa che in Nuova Zelanda non si dovrebbe registrare, invece, prima dell’anno prossimo.