Pil Canadese – 29 novembre 2010

Gli esperti vedono nel deficit commerciale la principale causa del rallentamento, da parte di un’economia che sicuramente ha meglio resistito di tante altre agli schock del 2008. Un elemento fondamentale ha supportato il Canada nei momenti più difficili: la spesa per consumi, che non ha subito le contrazioni alle quali si è assistito negli altri Paesi appartenenti alla cerchia dei più sviluppati.
I canadesi paiono, però, farsi ora più prudenti. Le scarse prospettive occupazionali a breve termine e le prospettive finanziarie in generale di coloro che percepiscono redditi, stanno convincendo a tirare i remi in barca.
Il contesto, dunque, appare un po’ meno favorevole al dollaro canadese rispetto a quello degli ultimi mesi, che ha portato la moneta di Ottawa più volte alla parità con quella dei cugini americani. La quotazione resta piuttosto sostenuta, lunedì 1,02 “loonie” per un biglietto verde, ma per la prima volta da parecchi mesi le prospettive statunitensi risultano leggermente migliori rispetto a quelle canadesi.
In queste condizioni è probabile che la Bank of Canada rimandi l’appuntamento con l’innalzamento dei tassi di interesse (attualmente all’1%), che potrebbe dare ulteriore spinta alla valuta, grazie al differenziale rispetto alla Fed, che tiene i saggi di riferimento prossimi allo zero.