Philadelphia FED – 18 agosto 2010

La marcia in senso contrario piuttosto moderata, intrapresa lunedì e poi proseguita, fa pensare che l’euro non abbia ancora esaurito le sue cartucce e potrebbe sparare le ultime in concomitanza con la pubblicazione del Philadelphia Fed Survey di agosto. Il dato sulla situazione dell’industria manifatturiera è atteso in crescita a quota 7,2, dai 5,1 punti di agosto.
Dopo il primo rialzo in quattro mesi dei prezzi alla produzione si tratterebbe di un’altra conferma che l’industria non si è fermata e indurrebbe, aggiunta anche ultime letture positive sul settore delle costruzioni, a un cauto ottimismo che potrebbe trascinarsi anche fino alla fine del mese, salvo ulteriori elementi destabilizzanti.
L’Europa ha dato a sua volta il suo contributo, soprattutto con la buona accoglienza ai bond irlandesi, che ha significato meno tensioni sui Paesi periferici, e nonostante una lettura dell’indice Zew tedesco ampiamente al di sotto delle attese. Se il dollaro perde nei confronti dell’euro, che si avvicina a quota 29, mostra forza contro valute come quella nipponica. A dimostrazione che l’avanzata della moneta unica è tutta figlia di un ottimismo improvvisamente ritrovato, almeno per ora.