Leading Indicatori Canada – 17 giugno 2010

Si tratterebbe, comunque, della dodicesima variazione positiva consecutiva, anche se la meno incisiva dall’inizio dell’anno e che non consentirebbe di raggiungere quota 240 punti, oramai a portata di mano (il dato di aprile è a 237,2 punti).
Che il momento del Paese nordamericano non sia proprio il migliore in assoluto da inizio anno è dimostrato anche dall’andamento della moneta. Il dollaro canadese, dopo un buon inizio di settimana, giovedì risulta in decisa flessione rispetto sia al cugino americano che all’euro.
Dietro quest’inversione di marcia c’è un concetto semplice e indigesto per chi cerca sicurezze come quelle che il Canada generalmente offre: maggiore incertezza. Certificata dalle parole del governatore della Banca centrale, Mark Carney, secondo il quale “programmare la politica monetaria in questo momento è impossibile”.
Si naviga a vista, dunque, in attesa di comprendere le conseguenze sulla produzione e sull’inflazione dell’andamento non brillantissimo della domanda domestica e, soprattutto, della minor fiducia nei confronti della ripresa globale. Senza dimenticare che le evidenze macroeconomiche restano, finora, piuttosto favorevoli. Compresa l’ultima: un incremento della produttività del lavoro dello 0,7% nel primo trimestre 2010. Anche se quella del trimestre precedente è stata rivista a un, comunque positivo, +1,2% dal +1,4% della prima lettura.