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Fiducia consumatori Gran Bretagna – 14 giugno 2010
Pubblicato da: Roberto Rossi - il:
14-06-2010 13:25

Nelle prime battute della nuova settimana di contrattazioni la sterlina pare essersi abbastanza ripresa dal colpo di venerdì, quando sulla moneta britannica si sono abbattuti i dati negativi sulla produzione industriale nel regno di sua maestà. Un calo su base mensile ad aprile dello 0,4% era, peraltro, del tutto inatteso. Gli esperti prevedevano un movimento della stessa entità, ma di segno opposto. Di poco si sono sbagliati, invece, nel valutare la variazione anno su anno su anno: +2,2% in luogo del +2,1% effettivo.
Su questi dati la sterlina ha perso posizioni in chiusura della scorsa settimana, ritrovandole però sin da lunedì nei confronti del dollaro, mentre ha continuato a perdere sull’euro. La moneta unica appare più forte e rinvigorita dalle ultime letture del quadro macroeconomico, mentre quella inglese ha ancora qualche possibile campanello d’allarme a breve da dovere affrontare. Come, ad esempio, la fiducia dei consumatori di maggio, che sarà diffusa martedì 15 giugno e prevista in calo a 72 punti dai 74 del mese precedente.
Proprio mentre il dato americano, elaborato dall’Università del Michigan, raggiunge quota 75,5 punti, ovvero il massimo da due anni e mezzo, battendo le aspettative degli analisti.
Il Regno Unito, inoltre, tra i Paesi più sviluppati è l’unico ad affrontare il problema di un’inflazione fuori controllo, con i prezzi al consumo cresciuti del 3,7% nell’ultimo anno, un livello che non si vedeva dall’agosto del 2008 e che si avvicina al doppio di quanto programmato dalla Banca d’Inghilterra (+2,0%). Ciononostante l’istituto centrale ha lasciato i tassi inalterati la scorsa settimana, tentando l’azzardo di prolungare ancora la politica del denaro facile che condivide con Stati Uniti, Eurolandia e Giappone, per consolidare la ripresa.