Disoccupazione USA – 7 ottobre 2010

La forza dell’euro è relativa: il dollaro arretra nei confronti di tutte le valute e al di là dell’oceano non sembra ci sia grande disperazione per questa perdita di potere d’acquisto, sperando di ricavarne un’occasione per ridurre le importazioni e dare stimolo alle produzioni nazionali. Gli indicatori del ciclo economico forniscono segnali spesso contrastanti su quanto fieno in cascina si sarà messo alla fine del 2010 in termine di crescita globale.
I timori di rallentamento provengono soprattutto dagli Stati Uniti, anche se i mercati azionari non sembrano prenderli in considerazione. Di certo non accenna a finire la fase difficile del mercato occupazionale. Il dato ufficiale del dipartimento del lavoro, relativo al mese di settembre, che include comparto pubblico e privato, verrà pubblicato venerdì.
Nel frattempo arriva un’anticipazione poco incoraggiante per quanto concerne il solo settore privato. Secondo la stima della Adp, nel mese di settembre il settore privato degli Stati Uniti ha perso 39mila posti di lavoro. La società specializzata nella gestione in outsourcing delle risorse umane ha, almeno, rivisto al rialzo il risultato del mese di agosto: da -10mila a +10mila. Gli analisti avevano previsto un aumento di 20mila unità.