Le sei nazioni maggiormente indebitare

Pubblicato da Luca M -
nazioni_indebitate_forexLa recente crisi finanziaria e la conseguente recessione hanno portato delle conseguenze su tutto il globo. Tali eventi hanno guadagnato i titoli delle maggiori testate giornalistiche degli USA nel 2008 dal momento che gli Stati Uniti sono la più grande economia mondiale ed hanno il più grande debito nazionale. Nonostante questo però molte economie europee sono in situazioni peggiori e continuano ad avere risultati preoccupanti.

Ci sono infatti molti parametri per definire il debito di una nazione, come il debito pro capite , oppure in funzione del PIL, ovvero del prodotto interno lordo di un paese. Questo parametro è basato sul debito totale visto come percentuale del PIL e viene valutato solo per le 25 maggiori economie. Esso viene anche limitato al debito esterno, ovvero alla parte del debito nazionale dovuto a creditori esteri. La fonte per questi parametri è la Central Intelligence Agency World Factbook.

Ecco secondo tale fonte, quli sono le 6 economie nazionali più indebitate.

1. Irlanda – rapporto debito/PIL = 997%

I giorni nei quali l’Irlanda era una delle economie a maggior crescita in europa sono finiti, almeno per il momento. La storia è sempre la stessa, una facile concessione del credito che ha fatto scoppiare una bolla immobiliare con conseguente danneggiamento della fiducia dei consumatori.
Dopo i record fatti registrare nei 2 anni precedenti, l’economia ha invertito il proprio corso nel 2009 e si è contratta del 7%. Questa inversione ha eroso i proventi della tassazione ed ha vreato un deficit record del 14.3% rispetto al PIL. L’unione europea ha imposto di ridurre tale dato al 3% per il 2014 ma il fondo monetario internazionale ha previsto che l’Irlanda non raggiungerà tale obiettivo.

2. Olanda – rapporto debito/PIL = 467%

Il debito nazionale in Olanda ha raggiunto livelli record come risultato della crisi economica e della recessione mondiale. Ad appesantire tale crisi è stato il supporto fornito dal governo alle banche. L’aumento del debito pro capite in Olanda è secondo solo a quello Irlandese.

3 Regno Unito – rapporto debito/PIL = 409%

La banca d’investimento Morgan Stanley ha paura che la Gran Bretagna possa avere a che fare con una forte crisi nel prossimo futuro se l’economia dovesse continuare sul cammino attuale. Secondo i report della banca, tale crisi è dovuta al fatto che non si sono messe da parte abbastanza risorse nel momento in cui l’economia era florida. Infatti durante il picco del boom economico il Regno Unito aveva sempre avuto a budget un deficit del 3% del PIL, quando le altre nazioni europee potevano contare su surplus del 2%.

Come molte altre nazioni il Regno Uito ha preso tempo durante la crisi finanziari ed è riuscita ad implementare molte misure per stimolare l’economia, ed ha forzato il pubblico a trovare i fondi per il proprio debito nel privato. Senza la restaurazione di una credibilità fiscale vi è un significante pericolo di liquidazione dei titoli governativi, debolezza della moneta nazionale e conseguente movimentazione di capitale all’estero.

4. Svizzera – rapporto debito/PIL = 273%

Nonostante la Svizzera sia generalmente ritenuta una delle economie più stabili a livello mondiale, essa ha dovuto prendere sul serio questa crisi. Nel momento in cui il debito nazionale ha iniziato a crescere nello scorso decennio, gli Svizzeri hanno approvato un emendamento che forza il governo a bilanciare spese e guadagni ad ogni ciclo economico. Mentre i deficit annuali possono avvenire, questo ha reso meno appetibile la Svizzera come investimenti e rifugio del proprio credito.

Questa “rottura del debito” è stata messa in atto in risposta all’aumento del debito dovuto ad un rallentamento nella crescita economica. Il deficit si è inalzato a causa delle maggiori spese per il sostegno alla disoccupazione ed i minori proventi dalle tasse. Se al contempo le spese di governo sono state tagliate, i maggiori guadagni non sono stati sufficienti a pagare il debito che si è creato.

5. Portogallo – rapporto debito/PIL = 228%

Dopo che lo scorso ano il deficit ha raggiunto il 9.4% del PIL, il governo portoghese ha istituito un programma di crescita e di austerità con l’obiettivo di ridurre tale numero al 2.8% nel 2013. Queste misure hanno fatto scoppiare scioperi nel settore pubblico, soprattutto quello postale e dei servizi di trasporto. Tali eventi si sono protratti ulteriormente a causa del peggior tasso di disoccupazione che il Portogallo ha fatto registrare negli ultimi 40 anni: sopra il 10%.

Il problema chiave è stata la bassa produttività e una crescita economica virtualmente nulla negli ultimi anni. Il Portogallo è ultimo come crescita economica tra i paesi che hanno adottato la moneta unica. La domanda di beni e servizi è stagnante, così come l’innovazione. Oltre a questo le esportazioni sono state vendute a minor prezzo a causa della concorrenza del costo del lavoro in altre nazioni come la Cina.

6. Austria  – rapporto debito/PIL = 214%

La recessione e l’assistenza del governo alle banche hanno contribuito alla crisi del budget in Austria. Il ministro delle finanze ha rifiutato l’aumento delle tasse ma ha invece favorito delle riforme amministrative per tagliare le spese. Egli ha previsto che il deficit annuo crescerà dal 3,5% al 4,7% del PIL tra il 2010 e il 2012 prima che inizi a scendere nuovamente. Tale picco sarebbe il più alto dal 1976.

L’innanlzamento dei tassi di disoccupazione ha portato all’incremento delle spese per gli ammortizzatori sociali. Oltre agli stipendi ridotti, la riforma delle tasse ha portato ad una diminuizione dei proventi dalla tassazione.


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